domenica 22 marzo 2015

I populisti ignoranti o in malafede sull'Europa

Da qualche anno in Europa si è sviluppato un movimento antieuropeo che cerca di scaricare sull'Europa le colpe della crisi: è ovviamente un modo facile di trovare un colpevole e generare consensi elettorali, promettendo ricette assurde come l'uscita dall'euro.

Questo fenomeno è in atto in vari paesi europei ed in particolare in Italia.

Questi "antieuropei" viscerali danno molta parte della colpa della crisi all'euro ed al rigore che l'Europa impone ai paesi indisciplinati che non mettono in atto politiche di riforme capaci di risanamento strutturale.

Ebbene sia per ignoranza o per malafede, i populisti nostrani propongono di curare una causa sbagliata che non ha nulla a che fare con la nostra crisi economica strutturale di lungo periodo.

  1. Cosa c'entra l'Europa con l'evasione fiscale che sottrae alle casse dello Stato 180 Miliardi di euro all'anno?
  1. Cosa c'entra l'Europa con la dilagante corruzione del tessuto istituzionale e sociale italiano che si traduce in una tassa impropria di 60 Miliardi di euro all'anno sull'economia ?
  1. Cosa c'entra l'Europa con la nostra burocrazia complicata, lenta, costosa, talvolta corrotta, che scoraggia gli investitori italiani ed esteri e li fa andare altrove ?
  1. Cosa c'entra l'Europa con la complessità del nostro codice civile e la lunghezza dei nostri processi civili, che si traducono in mancanza di certezza del diritto, lentezza nei procedimenti ed ancora una volta scoraggia gli investimenti esteri ?
  1. Cosa c'entra l'Europa con la cultura sindacale che negli ultimi trent'anni si è trasfirmata in protezione di parassiti ed assenteisti ed ha rappresentato un grande ostacolo alla creazione di posti di lavoro? Col risultato ancora una volta di fare scappare gli investimenti italiani e di tenere lontani quelli esteri.
  1. Cosa c'entra l'Europa con la nostra negligenza nel mantenimento del patrimonio artistico culturale, con la cultura del "nonservizio", con gli scioperi dei trasporti o dei vigili, e con le infrastrutture carenti, che ci fanno perdere dal turismo almeno 30 Miliardi di euro all'anno ( negli anni 70 eravamo i primi al mondo come presenze turistiche, ora siamo al quinto posto ).
  1. Cosa c'entra l'Europa con un sistema istituzionale complesso ed "ingessato" che blocca tutto con veti incrociati, e che ha partorito negli ultimi vent'anni fenomeni di populismo e di cattiva politica, sia al livello istituzionale che etico?
  1. Cosa  c'entra l'Europa col nostro debito pubblico che è cresciuto sempre più a partire dagli anni 80, molto prima dell'Euro? Semmai è grazie all'Europa che possiamo ridurre il costo del servizio del debito.
  1. Cosa c'entra l'Europa con la spesa pubblica che secondo tutte le stime è almeno 30 Miliardi all'anno superiore ad un ragionevole livello?
  1. Cosa c'entra l' Europa con una politica da sempre poco stimolante  della ricerca, dove l'Italia è tra i più bassi livelli in Europa con solo 1.2 % del PIL contro il 2 % della media europea ed il 3%  dei paesi scandinavi?
  1. Cosa c'entra l'Europa con le nostre scelte ( queste recenti ) di ostacolare, anzicchè promuovere le fonti energetiche rinnovabili? Col clima faborevole che abbiamo, l'Italia potrebbe azzrerare in 20 anni i 60 miliardi annui di deficit energetico con l'estero se si puntasse con decisione su risparmio energetico e fonti rinnovabili. Non lo facciamo perché si impongono le lobbies dei gruppi energetici agli interessi della collettività .
  1. Cosa c'entra l'Europa con la nostra negligenza verso la formazione del capitale umano, trascurando la nostra scuola a tutti i livelli?
  1. Cosa c'entra l'Europa con la nostra negligenza nella cura del territorio, contro tutte le mafie e gli abusi che si compiono da decenni?
  1. Cosa c'entra l'Europa con le nostre infrastrutture materiali ed immateriali, carenti, che richiedono tempi lunghi per essere realizzate, che sono molto più costose che in altri paesi?
  1. Cosa c'entra l'Europa con il peso della nostra fiscalità sia sulle imprese che sui cittadini, causata dall'evasione, dalla corruzione dalla spesa pubblica?


Certo l'Europa può aiutare tutti i paesi membri con una politica che coniuga il rigore con la crescita. E lo sta facendo, specie grazie in particolare alla BCE ( euro debole e liquidità finanziaria sono una enorme sferzata di energia alla nostra competitività ).

Ma i nostri problemi li dobbiamo curare NOI E SOLO NOI.

E per fortuna stiamo cominciando a farlo ( a partire dal Governo Monti in poi ) ed abbiamo accelerato recentemente con il Job's Act che è molto importante anche se ancora incompleto perché non include la Pubblica Amministrazione e si applica solo ai nuovi assunti e non a tutti i lavoratori dipendenti.
Quindi ancora c'è molto da fare anche su questo fronte, ma si tratta comunque di un passo fondamentale.

Ora bisogna muoversi più velocemente sul fronte dell'evasione, della corruzione, della spesa pubblica..

C'è molto da fare ma ci stiamo muovendo.

Io sono ottimista: credo che il processo avviato continuerà e che entro cinque anni l'Italia sarà il paese europeo con la più alta crescita economica.

E l'Europa continuerà a svolgere il suo ruolo estremamente positivo per la nostra competitività e per portare il sistema macroeconomico europeo a confrontarsi  alla pari con gli altri grandi sistemi macroeconomici come gli USA e la CINA.



lunedì 9 marzo 2015

Forti segnali positivi per l'economia italiana

Negli ultimi mesi, sono maturati molti sviluppi positivi per la ripresa economica italiana:
1.-- l'Euro debolissimo favorisce le esportazioni
2.-- il costo del petrolio dimezzato rispetto a sei mesi fa, rappresenta un forte risparmio per la nostra economia
3.-- lo spread ai minimi storici rende molto meno caro il debito pubblico e libera miliardi per l'economia
4.-- la forte liquidita' iniettata dalla BCE favorira' gli investimenti delle imprese
5.-- il Job's Act e' legge e rappresenta un forte progresso nella flessibilita' del lavoro e nelle assunzioni.

Inoltre, una serie di misure economiche sono parzialmente realizzate o in avanzato stadio di maturazione ( dalla legge anticorruzione, alle -- per ora timide -- liberalizzazioni, alla lotta all'evasione fiscale, al taglio, anche se ancora modesto della spesa pubblica...).

Insomma, sia per il lavoro della BCE, che per quello del Governo, o per pura coincidenza ( come il costo del petrolio ), sta di fatto che le condizioni economiche sono oggi molto piu' faborevoli di come lo siano state negli ultimi vent'anni. L'Italia e' pronta a ripartire e mi auguro che le imprese approfittino di queste circostanze per investire in ricerca ed in capitale e per assumere alla grande.

Al governo vorrei suggerire una piccola misura a costo zero che darebbe un forte contributo alla lotta all'evasione fiscale, alla lotta alla corruzione ed alla lotta alla piccola criminalita'.

PORTARE LA TRACCIABILITA' a 300  € SUBITO E FRA UN ANNO A 100 €, forzando allo stesso tempo le banche a ridurre i costi dell'uso delle carte di credito --- se no c'e' Banco Posta che puo' coprire il ruolo.

Muovere  l'economia verso una " cashless society " significa colpire fortemente evasione, corruzione, e microcriminalita'.

E' SEMPLICISSIMO e non costa niente : BASTA VOLERLO.

Ovviamente c'e' ancora molto da fare, ma siamo decisamente sulla buona strada.