lunedì 19 gennaio 2015

1 € PER SALVARE IL MONDO

Il 2014, secondi i dati di consuntivo preliminari, è stato un anno di buona crescita per gli investimenti mondiali nelle fonti energetiche rinnovabili.

Si stima che l'anno scorso sono stati installati circa 50 GW di potenza fotovoltaica e circa 50 GW di potenza eolica. In termini di energia elettrica producibile questo equivale a circa 25 nuove centrali nucleari da 1 GW ciascuna.

Energia pulita, sicura, il cui "combustibile" è gratuito e disponibile ovunque nel mondo, senza bisogno di guerre commerciali o militari, senza vittime di guerre o terrorismo ( che è finanziato in parte dal petrolio ). Ed economicamente già oggi largamente competitive se si considerano tutti i costi indiretti associati ai combustibili fossili, come i danni alla salute ( ed i relativi costi medici) dovuti all'inquinamento da combustibili fossili, ed i crescenti disastri ambientali generati dai fenomeni estremi ( uragani, siccità, allagamenti... ) legati al riscaldamento globale. Per non parlare dei milioni di morti nel mondo dovuti all'inquinamento da combustibili fossili ( oltre un milione all'anno solo in Cina).

E per finire le fonti rinnovabili hanno costi  in continua discesa grazie al progresso delle tecnologie, per cui fra qualche anno saranno competitive coi fossili anche senza contare gli enormi costi dei danni collaterali: l'eolico in molti casi lo è già oggi.

I dati mondiali sulle fonti rinnovabili del 2014 sono incoraggianti, grazie sopratutto alla forte crescita in Cina, in  Usa ed in Giappone. La Cina in particolare è ormai di gran lunga il leader mondiale: da sola installa ogni anno più fotovoltaico di tutta l'Europa messa insieme.

L'Europa,  che è stata per anni il motore delle fonti rinnovabili, è dal 2012 meno in evidenza, mentre l'Italia è praticamente scomparsa dopo le politiche degli ultimi governi intese a scoraggiarle. (La Cina le spinge con forti politiche di incentivi, noi le scoraggiamo....).

Eppure l'Europa potrebbe risolvere facilmente in tempi brevi uno dei più grandi problemi del mondo, rappresentato appunto dai combustibili fossili, in particolare il petrolio:
Inquinamento, danni giganteschi alla salute, global warming e fenomeni estremi crescenti in frequenza ed intensità, instabilità geopolitiche, guerre, finanziamento del terrorismo, insicurezza delle forniture energetiche, variabilità dei prezzi con impatti non proggrammabili sull'economia.

E per l'Europa i combustibili fossili rappresentano un fortissimo disavanzo della bilancia commerciale e una forte dipendenza energetica verso i paesi fornitori e le loro instabilità geopolitiche.

La soluzione a tutto questo è UNA FORTISSIMA RIDUZIONE DEI COMBUSTIBILI FOSSILI DAL NOSTRO MIX ENERGETICO NEI TEMPI PIù RAPIDI POSSIBILI. Se l'Europa dà l'esempio il mondo sarà costretto a seguire, non tanto, forse, come atto virtuoso, ma perchè SARÀ EVIDENTE LA CONVENIENZA ECONOMICA.

Poichè la tecnologia per il nucleare di uso civile oggi disponibile non è la soluzione ( non è sicuro e non è economicamente competitivo ) l'unico modo per ridurre e poi eliminare i combustibili fossili è (almeno per i prossimi vent'anni) IL RISPARMIO ENERGETICO E LE FONTI RINNOVABILI.

Per inciso, io sostengo da molti anni che il nucleare attuale non è nè sicuro e nè economicamente valido: credo che ormai questa realtà è accettata ovunque. Tuttavia ho sempre detto e lo credo ancora che entro alcuni decenni si teoveranno forme di nucleare economico e sicuro che parteciperanno al mix energetico: per esempio le centrali al Torio, la Fusione, o la Fusione Fredda, o altro. Ma nei prossimi almeno vent'anni l'unica soluzione è il risparmio energetico e le fonti rinnovabili.

Se le cose sono così chiare, perchè si procede così lentamente su questa strada e si continua a dipendere dai combustibili fossili con gli immensi danni umani e sociali ad essi collegati?
Semplicemente perchè le fortissime lobbies dei settori energetici influenzano le politiche dei governi col pretesto dei "costi" e cosÌ si continua in una formula semplice: i profitti alle poche decine di migliaia di cittadini privati che controllano i settori energetici, mentre i danni vanno alla "collettività" e cioè alle centinaia di milioni di cittadini che subisconi i "danni collaterali" dei combustibili fossili. PROFITTI A POCHI PRIVATI-- DANNI ALLA COLETTIVITÀ.

Oltre quindici anni fa, avevo suggerito ad alcuni amici parlamentari, un'idea che avevo chiamato " 1 $ per salvare il mondo " ( oggi parliamo di 1 € ).

L'idea è molto semplice: mediante fortissimi disincentivi ai combustibili fossili ed altrettanti incentivi contemporanei al risparmio energetico ed alle fonti rinnovabili ( quindi a zero impatto sull'economia ) ridurre in dieci / venti anni i consumi energetici ( grazie al risparmio energetico ) e spostare la massima parte deli rimanenti consumi sulle rinnovabili.

Un meccanismo semplicissimo ed automatico ed a costi zero per i bilanci pubblici, e per il sitema macroeconomico nel suo insieme.

Il disincentivo si applica con una tassa crescente di 10 centesimi di € su ogni "unità" di combistibili fossili, il primo anno e via via di ulteriori 10 centesimi di euro ogni anno successivo fino ad un arrivare ad 1 € il decimo anno e poi riprendere la marcia al contrario discendendo di 10 centesimi all'anno e ritornare a zero al ventesimo anno.

L'unità di combustibile fossile è poniamo un litro di benzina, e qualsiasi quantità di altro combustibile fossile che ha una equivalente emissione di CO2 ( per esempio:  un chilo di carbone, un metro cubo di gas o qualunque altro quantitativo equivalente ad un litro di benzina in termini di emissioni ).

Allo stesso tempo ed in perfetta sintonia sia di tempi che di valore, si ridanno all'economia i fondi provenienti dalla speciale tassa di cui sopra per incentivare economicamente sia il risparmio energetico che le fonti rinnovabili.

Per il risparmio energetico in particolare si metterebbero in atto 3 misure dontemporanee:
NORMATIVA: a titolo do esempio: obbligo di nuove costruzioni in classe A in tutta Europa a partire dal 2018 ed ad emissione zero a partire dal 2020; vendita permessa in Europa solo di elettrodomestici di classe A a partire dal 2018 ed in classe A++ dal 2020; vendita di solo lampade a LED a oartire dal 2020; norme molto più severe sui consumi delle nuove auto... e così via. 

INCENTIVI: per favorire la diffusione delle pratiche di cui sopra. E questi incentivi si applicano ovviamente sia ai privati cittadini che alle imprese che agli enti pubblici.

EDUCAZIONE: in tutte le scuole dall'Asilo all'Università educazione sulla "ecosostenibilità",
ed anche campagne di sensibilizzazione sui media, particolarmente la TV.

Per le fonti rinnovabili, gli incentivi vanno dagli sgravi fiscali, a prestiti a tasso zero (gli incentivi pagano gli interssi), a sconti diretti sugli acquisti, e/o qualunque altra forma più efficace si possa trovare. Questi incentivi vanno sia ai privati, che alle imprese, che agli enti pubblici, ma anche alle società di prodizione di energia elettrica, rendendo cosi economicamente valido anche per le società energetiche il passaggio alle rinnovabili.
Lo stesso vale per i produttori di beni di consumo durevoli a basso impatto ambientale.

Il bilancio è ogni anno enorme e crscente ed a COSTO ZERO PER TUTTO IL SISTEMA MACROECONOMICO perchè appunto le risorse finanziarie sono prelevate con la supertassa spediale, e trasferite simultaneamente  e nella stessa identica quantità alla economia mediante gli incentivi.

Dopo dieci anni il meccanismo si invertirebbe riducendo di 10 centsimi all'anno la tassa speciale e di altrettanto l'ammontare degli incentivi e così via per la seconda decade. 
Alla fine di questi venti anni i combustibili fossili nel mix energetico sarebbero marginali.

Se l'Europa avviasse questo processo, l'intera economia mondiale  seguirebbe per l'evidenza dei moltissimi vantaggi economici, sociali e di salute-- anche senza contare i vantaggi ecologici.

Entro vent'anni l'umanità avrebbe risolto uno dei problemi più gravi che la confrontano oggi  ed avremmo un mondo migliore in cui vevere e da lasciare ai nostri figli.

BASTA VOLERLO.

E se è difficile convincere tutta l'Europa e ci vuole molto tempo per farlo, l'Italia può partire da sola, "costringendo "gli altri paesi europei a seguirla o per imitazione virtuosa o per evidenza dei vantaggi economici e sociali.

BASTA VOLERLO.