domenica 27 dicembre 2015

Quanto Valgono 84.400 Morti all'anno?

Quanto valgono 84.400 morti all'anno?

Secondo l'Agenzia Europea dell'Ambiente (AEA) nel 2012 i morti per l'inquinamento atmosferico in Italia sono stati 84.400 (ottanta quattromila e quattrocento) su un totale di 491.000 (quattrocento novantuno mila) nell’Unione Europea.
Di questi 84.400 morti 59.500 sono attributi alle micro-polveri sottili (il cosiddetto particolato), 21.600 al biossido di azoto (NO2) e 3.300 all'ozono (O3).
La matrice comune comunque sono le emissioni da combustibili fossili.

UNA VERA ECATOMBE!

Alle tragedie umane si aggiungono i giganteschi danni economici che l'inquinamento
ed i fenomeni estremi dovuti al riscaldamento globale (uragani, alluvioni, siccità...) creano ogni anno in misura sempre crescente.

Eppure esistono le tecnologie per risolvere radicalmente il problema, cioè

ELIMINARE I COMBUSTIBILI FOSSILI

L'Italia, col suo clima moderato e l'abbondanza di sole, potrebbe mandare in pensione quasi completamente i combustibili fossili in 20 anni (e completamente in 30 anni).

Basterebbe agire su tre direzioni:
  • Risparmio ed efficienza energetica: imposta con norme vincolanti e sostenuta da un forte impegno educativo.
  • Elettrificazione dell'economia, compresi i trasporti ed il condizionamento degli edifici.
  • Generazione elettrica in massima parte da fonti rinnovabili ed in minima parte da gas naturale.


In 20 anni, zero carbone, zero petrolio, poco gas naturale.

E DECINE DI MIGLIAIA DI VITE UMANE SALVATE OGNI ANNO

Certo, nel breve periodo, questo richiede un notevole sforzo anche economico di conversione, ma il ritorno economico è in tempi brevi ed è enorme. Senza contare il costo in vite umane:

QUANTO VALGONO 84.400 MORTI ALL'ANNO?

Ovviamente in una battaglia spietata contro i combustibili fossili le società energetiche tradizionali ci rimetterebbero e le loro lobbies continueranno ad influenzare le scelte politiche per rallentare la de-carbonizzazione dell'economia - e finora hanno avuto successo: gli interessi privati di una piccola minoranza hanno prevalso sugli interessi della collettività.

Ma questo non può reggere, se ci sono di mezzo DECINE DI MIGLIAIA DI MORTI ogni anno.

Per venire all'immediato problema di questo dicembre 2015, con l'Italia soffocata da una cappa di smog, è possibile prendere azioni immediate per ridurre il problema in tempi brevi (e per evitare che si ripeta l'anno venturo):

  1. Imporre che tutti i trasporti pubblici su gomma (compresi i taxi) siano a metano o ibridi entro un anno.
  2. Imporre alle società che hanno punti di distribuzione del carburante di avere entro un anno, almeno uno su tre dei loro punti di distribuzione attrezzati a fornire anche metano e GPL. La diffusione delle auto a metano è modesta perché mancano i punti di rifornimento. (Eppure a parità di modello, un'auto a metano praticamente non emette particolato, emette a parità di Km percorsi il 70% in meno di NOx ed il 30% in meno di CO2 e costa la metà di spesa per il carburante): ancora una volta ci rimettono i petroliferi e ci guadagna la collettività.
  3. Incentivare la rottamazione di tutti i veicoli più vecchi ed inquinanti e che vengano sostituiti con mezzi a metano o ibridi o elettrici, comunque a bassa emissione.
  4. Accelerare sulla coibentazione degli edifici, sia con norme vincolanti che con incentivi.

    Nel medio termine, continuare a:
  5.   Investire pesantemente nei trasporti pubblici, in particolare le metropolitane, nelle grandi città.
  6.  Investire fortemente sui trasporti extraurbani su ferro, anziché sulle autostrade.
  7. Investire sulle "autostrade" del mare (trasporti su navi) per il trasporto merci sud-nord.
  8. Imporre norme vincolanti sull'isolamento termico degli edifici, sull'illuminazione a LED, sugli elettrodomestici ecologici, e così via.
  9. Ed ovviamente far ripartire le rinnovabili (ostacolate in tutti i modi dagli ultimi governi), sia con una forte semplificazione burocratica sia col ripristino di incentivi moderati e decrescenti per altri dieci anni.
  10. Programmi di educazione ambientale, dalle elementari alla laurea, e con grandi campagne di informazione su giornali, televisioni, internet.


Tutto questo ha ovviamente un costo economico importante nel breve termine, (anche se il ritorno economico è enorme nel medio termine). Ma ancora una volta, occorre che la classe politica a tutti i livelli e l'opinione pubblica si chieda:


QUANTO VALGONO 84.400 MORTI ALL'ANNO?

How Much are 84,400 Deaths per Year Worth?

According to the European Environment Agency (EEA) in 2012, deaths from air pollution in Italy amounted to 84,400 (eighty-four thousand and four hundred) out of a total of 491,000 (four hundred ninety-one thousand) in the European Union.
Of these 84,400 deaths, 59,500 are attributed to micro-fine particles (also knows as particulate matter), 21,600 to nitrogen dioxide (NO2) and 3,300 to ozone (O3). The common matrix however is the emissions from fossil fuels.

Literally, AN HECATOMB!
The human tragedies together with the enormous economic damage that pollution
and extreme weather events due to global warming (hurricanes, floods, droughts, etc.) create every year are increasing consistently.

Yet, there are technologies to fundamentally solve the problem, that will allow
TO ELIMINATE FOSSIL FUELS

With its temperate climate and abundance of sunshine, Italy could stop using fossil fuels almost entirely in 20 years (and completely in 30 years).

It would be enough to act in three directions:
- Energy saving and efficiency: imposed with binding rules and backed by a strong commitment to education.
- Electrification of the economy, including transport and cooling of buildings.
- Power generation for the most part from renewable sources and a small part from natural gas.

In 20 years - zero carbon, zero oil, and very little natural gas,

AND TENS OF THOUSANDS OF LIVES SAVED EACH YEAR

Certainly, in the short term, this requires significant effort, also economic, of conversion, but the return is quickly and it is immense. Not to mention the cost in human lives:

How much are 84,400 deaths per year WORTH?

Obviously in a ruthless battle against traditional fossil fuel, energy companies lose out and their lobbies will continue to influence political choices to slow the de-carbonization of the economy - and so far they have been successful: the private interests of a small minority have prevailed over the interests of the community.

But this cannot last, if it causes the deaths of tens of thousands of people each year.

To deal with the recent difficulties encountered just this last December in Italy, as it was stifled by smog, one can take immediate action to reduce the problem quickly (and to avoid repeating the same situation next year):


  1.  To require that all public transport by road (including taxis) are powered by natural gas or are hybrid within a year.
  2. To impose companies that have fule distribution points to be also equipped, within a year, in at least one in three of their points of distribution, to provide natural gas and LPG. The spread of CNG cars is low because of the lack of refuelling points. (Yet with the same model, a CNG car practically does not emit particulates, emits 70% less NOx, 30% less CO2 and costs half as much in fuel needs).  Once more the oil companies lose out and the community gains.
  3. To encourage the scrapping of older and polluting vehicles and to replace them with CNG vehicles or hybrid or electric, or with low emissions vehicles.
  4. To speed ​​up the insulation of buildings, both with binding rules as with incentives.
    In the medium term, to continue:
  5. To invest heavily in public transportation, especially the subway, in the big cities.
  6. To invest heavily in suburban rail transport, rather than on highways.
  7. To investing in "highways" of the sea (transport by ship) to transport goods south-north.
  8. To impose binding rules on the thermal insulation of buildings, LED lighting, environmentally friendly appliances, and so on.
  9. And obviously to restart renewables (hindered in any way by the past cabinets), both with a strong bureaucratic simplification and with the restoration of incentives, moderate and decreasing for another ten years.
  10. To establish programmes of environmental education, from elementary school to university, and with large information campaigns on newspapers, television, Internet.

All this obviously has an important economic cost in the short term (although the economic return is huge in the medium term). But again, it is necessary that politicians at all levels and the public ask themselves:


How much are worth 84,400 deaths per year?

lunedì 21 dicembre 2015

CoP21 -- L'Accordo di Parigi

La firma a Parigi dell'accordo sulla lotta ai cambiamenti climatici, sottoscritto da 185 Paesi, in rappresentanza della quasi totalità' della popolazione mondiale, è certamente di portata STORICA. L'accordo prevede una riduzione drastica delle emissioni di gas serra prima, e poi di fatto la decarbonizzazione dell'economia, con l'obiettivo di restare ben al di sotto dell'aumento dei 2 gradi di temperatura del pianeta dai livelli preindustriali - e possibilmente sotto il limite di 1.5 gradi di aumento entro questo secolo. 
Certo questo accordo è un passo fondamentale; ma ancora resta molto da fare per mettere in atto le politiche necessarie per attuarlo e per vincere le resistenze, che sono ancora fortissime, delle lobbies dei combustibili fossili. E molti governi sono ancora condizionati da questi interessi privati. Questo risultato è stato possibile grazie ad una forte sensibilità crescente dell'opinione pubblica mondiale, davanti ai disastri continui che i combustibili fossili hanno prodotto e continuano a produrre.
Opinione pubblica che comincia a prevalere sugli interessi di pochi privati, e che comincia a produrre scelte politiche in molti Paesi a favore dell'ambiente e della collettività dei cittadini e non solo a favore di una minoranza minuscola di grandi azionisti e grandi managers di aziende energetiche tradizionali. Se da un lato dobbiamo continuare a premere sui nostri governanti perché adottino politiche corrette, è comunque essenziale che TUTTI contribuiamo coi nostri comportamenti individuali al processo di decarbonizzazione dell'economia. È UN DOVERE MORALE VERSO NOI STESSI, MA SOPRATUTTO VERSO I NOSTRI FIGLI E VERSO LE GENERAZIONI FUTURE. Ecco alcuni comportamenti e cambiamenti culturali che dovremmo sostenere. 

1. La questione demografica.
È, secondo me, l'emergenza planetaria fondamentale.Il pianeta, la società umana, le sue strutture organizzative, non possono continuare ad accogliere 80.000.000 (OTTANTA MILIONI) di esseri umani in più ogni anno.È come se una popolazione grande come quella della Germania si aggiungesse al pianeta ogni anno. È semplicemente impossibile offrire a tutti questi nuovi cittadini acqua, cibo, energia, casa, scuole, ... e in genere una qualità della vita decorosa in un pianeta già saturo.Come individui singoli e come membri di diverse strutture sociali dobbiamo favorire una cultura di un tasso di fertilità inferiore a due. In tutti i Paesi del mondo.
I Paesi che già sono ad un tasso di fertilità inferiore a due, come l'Italia, danno un contributo positivo sia al benessere dei propri cittadini che alla collettività umana.SIAMO TROPPI NEL MONDO E SIAMO TROPPI ANCHE IN ITALIA.Il temuto problema dell'invecchiamento della popolazione e delle ripercussioni sull'economia è un falso problema perché' con l'internalizzazione delle economie e con gli aumenti giganteschi di produttività già in atto ed ancora maggiori in arrivo con le nuove tecnologie, il problema sarà sempre più quello di trovare un’occupazione alle persone e non trovare persone per coprire posti di lavoro. 
2. Il consumismo sprecone.
Negli ultimi decenni, il diffondersi dell'economia di mercato, basata sui consumi, ha creato a livello mondiale (certamente nei paesi più sviluppati economicamente) una cultura dello spreco come appagamento di bisogni artificiali. Mangiamo troppo e poiandiamo in palestra o facciamo le diete per dimagrire; sprechiamo un sacco di cibo che va a finire in discariche, mentre milioni di persone muoiono di fame (mi ricordo che mia madre, quando eravamo bambini,  ci diceva che il cibo è grazia di Dio e non va sprecato - cosa che non è mai avvenuta nella mia famiglia di origine); abbiamo spesso molto più vestiario che dorme negli armadi di quello che effettivamente ci serve; ci spostiamo in macchina anche per andare a comprare il pane nel negozio a cento metri da casa;....E gli esempi si possono moltiplicare all'infinito: dovremmo tutti usare nella nostra vita quotidiana le famose 3 R dell'ecologia:
RIDURRE     RIUSARE       RICICLARE 

3. Lo spreco energetico.
Sono nato ed ho vissuto da bambino in un paese all'interno della Sicilia, Agira, a 700 metri sul mare. Il clima era relativamente mite, ma d'inverno la temperatura scendeva talvolta sotto zero e d'estate saliva sopra i 35 gradi e talvolta sopra i 40 gradi. Eppure non avevamo in casa ne' riscaldamento d'inverno (salvo la "conca"-- cioè un braciere con la carbonella accesa - al centro della stanza principale) ne' condizionamento d'estate - ed eravamo sani e forti.
Oggi in molti locali ed abitazioni si soffre il freddo d'estate per il condizionamento esagerato, ed il caldo d'inverno per il riscaldamento eccessivo.L'automobile era nata come mezzo di trasporto, oggi è spesso uno status symbol e deve essere grossa; e ci spostiamo in macchina anche per pigrizia per non camminare poche centinaia di metri fino alla fermata di un mezzo pubblico.
In casa continuiamo ad usare lampade ad incandescenza, ed elettrodomestici non di classe A  e lasciamo spesso le luci accese ...Bisogna imparare a privilegiare i mezzi pubblici, il trasporto su ferro anziché' su gomma, le auto a basso consumo (a metano, ibride ... e piccole), bisogna spegnere le luci quando non servono e sostituire tutte le lampadine con quelle  LED, bisogna ...Insomma buone e semplici regole di comportamento che tutti conosciamo ma che non sempre applichiamo, o insegniamo ai nostri figli ad applicare ... Per un mondo migliore, i nostri piccoli comportamenti quotidiani sono altrettanto importanti delle grandi scelte politiche ...


----------------------------------------- ENGLISH VERSION --------------------------------

CoP21 - The Paris Agreement

The signing in Paris of the fight against climate change, signed by 185 countries, representing almost all of the world population, is certainly of HISTORICAL importance.
The agreement calls for a drastic reduction in greenhouse gas emissions first, and then essentially for the decarbonisation of the economy, in order to remain well below the increase of 2 degrees of the global temperature from pre-industrial levels - and possibly below the limit of 1.5 degrees of increase within this century.
Of course this agreement is a critical step; but still much remains to be done to put in place the policies needed to implement it and to overcome the resistances, which are still very strong, of the lobbies of fossil fuels. And many governments are still influenced by these private interests.
This result was possible thanks to a strong growing sensitivity of public opinion worldwide, in the face of continuing disasters that fossil fuels have produced and continue to produce. Public opinion begins to prevail over the interests of a few individuals, and to produce policy choices in many countries in favour of the environment and the community of citizens and not only for the benefit of a tiny minority of large shareholders and managers of big traditional energy companies.
While we must continue to put pressure on our leaders so that they will adopt correct policies, it is essential that we all contribute with our individual behaviour to the decarbonisation of the economy.
IT IS A MORAL DUTY TO OURSELVES, BUT ESPECIALLY TO OUR CHILDREN AND TO FUTURE GENERATIONS.
Here are some behaviours and cultural changes that we should implement.
1. The demographic issue.
It is, in my opinion, the fundamental planetary emergency.
The planet, human society, its organizational structures,  cannot continue to receive 80,000,000 (EIGHTY MILLION) humans more every year.
It is as if a population as large as that of Germany was added to the planet every year. It is simply impossible to offer all these new citizens water, food, energy, home, schools, ... and generally a decent quality of life in a world already saturated.
As individuals and as members of different social structures we must promote a culture of a fertility rate of less than two. In all countries of the world.
Countries that already have a fertility rate of less than two, such as Italy, make a positive contribution both to the welfare of its citizens and to the human community.
WE ARE TOO MANY IN THE WORLD AND WE ARE TOO MANY EVEN IN ITALY.
The dreaded problem of an aging population and the effect on business is a false problem because with the internalisation of the economies and the huge productivity increases already implemented and still more coming up with new technologies, the issue will be more and more to find work for people and not find people to fill jobs.
2. Wasteful consumerism.
In recent decades, the spread of the market economy, based on consumption, has created in the world (certainly in the more economically developed) a culture of waste as satisfaction of artificial needs. We eat too much and then we go to the gym or do diets for weight loss; we waste a lot of food that ends up in landfills, while millions of people are starving (I remember my mother, when we were kids, used to tell us that the food is the grace of God and it should not be wasted - something that never happened in my family of origin); we often have much more clothing sleeping in the closets than what we actually need; we travel by car even to go to buy bread in the store one hundred metres from home ...
The examples can be multiplied endlessly: we all should use in our daily lives the famous 3 R of ecology:
REDUCE REUSE RECYCLE
3. The energy wastage.
I was born and lived as a child in a village in Sicily, Agira, 700 meters above sea level. The climate was relatively mild, but in winter the temperature dropped below zero and in the summer it rose above 35 degrees and sometimes above 40 degrees. Yet we did not have at home heating in the winter (except for the conca - that is, a brazier with burning charcoal – at the centre of the main room) or air conditioning in summer - and we were healthy and strong. Today, in many local homes one suffers from being cold in the summer due to exaggerated air conditioning, and warm in the winter due to excessive heating.
The car was born as a means of transport, but today it is often a status symbol and has to be large; we travel by car even for laziness not to walk a few hundred metres to the bus stop. At home we continue to use incandescent lamps, non class A appliances and often we leave the lights on ....
We must learn to prioritise public transport, transport by railways instead of roads, the fuel-efficient cars (CNG, hybrid and small ...) and to turn off lights when they are not needed and to replace all the light bulbs with the LED. We have to ... Such good and simple rules of behaviour that we all know but do not always apply, or teach our children to apply ...

For a better world, our little daily behaviours are equally as important as major political choices ...

... BUT WE HAVE THE ADVANTAGE THAT THEY DEPEND ON US ALONE.


mercoledì 16 dicembre 2015

Pistorio Foundation Best Wishes

  


On Building Sustainable Villages

Dear Friends,

Just this week I returned from a visit to our projects in Thailand. Each time I'm delighted to witness new developments in the village communities that we serve, as step by step stakeholders work together to pave the road to self-sustainability. Our village approach consists of a partnership between local families, village heads, the Foundation, and local government authorities, to spearhead the development of villages starting with education, by building schools and by providing scholarships to children, and subsequently by improving income generating possibilities of families through agriculture. In its tenth year since its inception, I'm proud to witness that the Foundation's initial vision of the sustainable village has succeeded.

Huay Kuk is one of the villages which in 2006 still had no school, whose children were not attending school, and families were struggling to make a living while children were frequently afflicted by common illnesses and infections. Today, the village has a vast government run school complex comprising nursery, kindergarten, primary school, playground, computer room, and library; the village now has a Health Post, with one permanent nurse, that is run by the provincial district hospital, which every first Monday of the month, organizes a mobile clinic with the involvement of doctors and paramedics who guarantee throughout the year medical examinations, analyses, and dental check ups; there is now abundant clean water supply to the school and village; numerous agricultural and livestock activities including greenhouses, production of organic compost, vegetable gardens, raising of chickens and fish pond, etc, have flourished, providing families with further income and the school with food supplies.

Furthermore, the government has built a road leading to the village connecting it with a main road at the foot of the hill, which has allowed for a further increase in the incomes of families, and the government has brought electricity to the village. All this would not have been possible without the building of the school by the Foundation, which triggered the snowballing development of the village. Today, 66 Students from this village have obtained a Professional School degree. Princess Maha Chakri Sirindhorn of Thailand has already paid two visits to the village and surroundings, which led to the construction of the road and village electrification. The village and quality of life in the village have been transformed since my first visit. We have achieved this goal in several of the villages we are working with in Thailand, and our goal is to achieve this level of development in all the villages.

Our holistic village approach has demonstrated that an average investment in the order of about 30K CHF per year over less than ten years, in infrastructure and in underprivileged children's scholarships, can transform for many generations to come the life of a village. We have now begun reducing our scholarship support as families and communities have been lifted out of poverty. Our dedicated staff in Thailand have already begun working with local authorities and institutions to identify other villages in greatest need in the region.

Our dream is to replicate and upscale this successful model in more rural villages to create strong, self-reliant communities that can stand on their own and help build a world fit for children, eradicating poverty at its root. Together we can make this happen.

Over the past ten years, across the countries we operate, Thailand, Cambodia, Morocco and Burkina Faso, we have provided over 14,700 years of schooling to over 3,500 direct beneficiaries, realized over 43 Infrastructure Projects, and over 350 students have completed Professional School. We continue to emphasize the importance of completing Professional Schools for our beneficiaries and our long term scholarships accompany them to this goal. This year we also have one University student on scholarship. Literacy skills are fundamental but not enough for poverty stricken adolescents to find jobs. We want to make sure our students receive quality education until completion of Professional School so that they are competitive on the job market to prevent any form of exploitation or discrimination and to land them with well paid jobs in reputable companies.

Again, all this has been achieved by the Foundation with close to no overhead costs, amounting to less than 5% (less than 20,000 CHF on average) of project investments budget of about 500 K CHF per year on average. Our low overhead is attributed to our volunteer based organizational structure, where nearly all the administrative and fundraising operations are led by volunteers, hiring only on the ground staff and working in close partnership with selected grassroots NGOs.

I would like to thank wholeheartedly all stakeholders - Board Members, Donors, Volunteers, Project Staff, Partners, and Communities - for working together to make a better future possible for thousands of children and for their families.

Hoping we can continue to bring more smiles to more village children for many years to come, thanks to your continued support, I would like to extend to you my heartfelt Best Wishes for 2016.

Best Regards,

Pasquale

Pasquale Pistorio with Thyia, Project Manager Assistant in Thailand in front of Huay Kuk Primary School 

Pasquale Pistorio with Huay Kuk Kindergarten and Primary School Children

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lunedì 14 dicembre 2015

Launch of Not Born in Singapore

I am honored to have been featured in a book on the Fifty foreign Personalities who Shaped Singapore, in the occasion of Singapore's 50th anniversary. Here is the extract from the book which covers my interview by author Tng Ying Hui of the National University of Singapore.







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domenica 29 novembre 2015

PARIS – COP 21 THE WORLD CONFERENCE AGAINST CLIMATE CHANGE

Sunday 29 November 2015

Tomorrow, 30 November 2015 starts in Paris the conference to fight climate change.
This is an extremely important conference, as it is the last call to limit the huge damages that pollution from fossil fuels and the resulting climate change are causing to humanity.

Fossil fuels (and oil in particular) have been essential for the world economic growth, but now they have become the greatest enemy of humanity:


  • some 4 million people die every year in the world because of pollution created by the combustion of fossil fuels.
  • in big cities like Beijing the pollution is so bad that life expectancy is 5 years less for people living there compared with the rest of China.
  • extreme weather phenomena (hurricanes, floods, droughts…) are becoming every year more frequent and more intense, causing huge problems to many large communities, including thousands of deaths and billions of dollars of economic damages and of course the poorest people are suffering the most.
  • fossil fuels are at the root of many wars and geopolitical instability in several parts of the world. This creates thousands of deaths and billions of dollars in costs to fight for this energy source.
  • the worst terroristic organisation, ISIS, is largely financed by the oil revenue from the territories occupied by them (estimated at about US$ 50 million amonth, plus other financing from friendly oil magnates). Stop the flow of money from oil and ISIS is gone: NO OIL = NO ISIS.
  • today global warming generated by the combustion of fossil fuels is no more a potential threat, it is happening and if we don't act immediately to limit the world temperature increase to less than 2 degrees Celsius from the preindustrial level, then by the end of this century the disaster will involve hundreds of millions of people who will be displaced from their land and in the process millions will die.
ALL THIS IS NOT UNAVOIDABLE: humanity has all the means and all the technologies to eliminate nearly completely all fossil fuels in less than 30 years:
THE WORLD CAN BE FOSSIL FUELS FREE BY 2050, and EUROPE CAN ACHIEVE THIS GOAL IN 20 years, and ITALY COULD ACHIEVE IT IN 10 years.

THE SOLUTION IS ENERGY EFFICIENCY AND RENEWABLE SOURCES OF ENERGY.


1. ENERGY EFFICIENCY
The "energy intensity" of the world GDP has declined by 1.25% a year for the last 25 years. This can be tripled to match basically the world economic growth: no more energy consumption growth. It can be done by a strong campaign in every country that involves widespread education for individual behaviour and stringent government regulations: in the energy efficiency of the buildings, in the transportation, in the lighting, in the industry, in the home appliances ... IT CAN BE DONE, ALL THE TECHNOLOGY IS THERE.

2.RENEWABLE SOURCES OF ENERGY
Europe has a negative trade balance for energy of € 400 billion per year: this is
the money that every year Europe "sends" to the countries supplying fossil fuels. With that money, at the current cost of less than US$ 2 for watt of installed power (that will decline to below US$ 1 in the next 10 years), Europe could install EVERY YEAR more than 200GW of renewable power generating some 300TWh of incremental renewable energy per year. Since the European current electrical energy consumption is around 3000 TWh a year (with a good percentage already of renewables) and considering the growing electrification of the economy (in the conditioning of the buildings, in the industry, in transportation…) Europe could be (nearly) completely independent from fossil fuels in less than 20 years. AND THIS CAN BE DONE WITH THE MONEY THAT WE SEND EVERY YEAR TO THE FOSSIL FUELS PRODUCING COUNTRIES.

Italy has had a negative trade balance for energy of more than € 50 billion.  Again, with that money we could install more than 20GW of renewable power generating some 30 TWh of incremental renewable electrical energy per year. Since Italy consumes some 300 TWh a year of electrical energy (with nearly one half already from renewable sources) and considering the growing electrification of the economy, Italy could be (nearly) completely independent from fossil fuels in less than 10 years.
AND THIS CAN BE DONE WITH THE MONEY THAT WE SEND EVERY YEAR TO THE FOSSIL FUELS PRODUCING COUNTRIES.

Similar considerations apply to all the other countries importing fossil fuels. IN 30 YEARS THE ENTIRE PLANET CAN BE ( nearly ) FREE FROM FOSSIL FUELS AND THE HUGE PROBLEMS AND TRAGEDIES ASSOCIATED WITH THEM.

If it is so easy, the question is WHY HAS IT NOT BEEN DONE YET?

The answer is simple: THE ENERGY COMPANIES (especially the oil companies) WITH THEIR HUGE LOBBYING POWER HAVE INFLUENCED MOST GOVERNMENTS TO DELAY THE DECARBONIZATION PROCESS TO PROTECT THEIR ECONOMIC INTERESTS.

The energy companies have tried to convince the various governments that global warming does not exist or is not caused by human activity; then they have insisted that renewables are not competitive and that their adoption in large scale can damage the economic growth and the country competitiveness, that the renewables take a lot of space… and similar excuses to delay or stop the process.

The truth is that renewables would be incredible competitive if the fossil fuels would be charged by the collateral huge damages they create (and even without this factor, renewables are becoming increasingly competitive and in 5 years they will beat any other source of energy).
But the present pricing mechanism is very simple:

THE PROFITS ARE PRIVATE FOR FEW THOUSANDS OF MAJOR SHAREHOLDERS AND TOP MANAGERS OF THE ENERGY COMPANIES, WHILE THE COLLATERAL HUGE DAMAGES ARE PAID FOR BY THE COMMUNITY, I.E.  HUNDREDS OF MILLIONS OF PEOPLE.

It would be sufficient to charge all the fossil fuels with a CARBON TAX  that could compensate for the collateral damages of pollution and global warming, and immediately would be evident that fossil fuels are much more expensive and far uncompetitive vs the renewables.

But again the lobbying power of the energy companies has stopped so far this process.

Fortunately things are changing:

  • There is a rapidly growing sensibility towards the environment by millions of people in a lot of countries.
  • The problems have become so huge that even countries like China that were less sensible to the issue have now started a strong effort in the DECARBONIZATION process: today China is the world leader in new installations of renewable energy sources.
  • Some leading energy companies are starting to invest in energy conservation and renewables: this is the case of utility companies like ENEL (owner of 3 Sun) in Italy or EON in Germany, or even oil companies like TOTAL that own the second largest US solar company SunPower. And the process is accelerating in various countries.
  • Leading corporations are embracing the environmental journey. This was the case of ST, a world pioneer in the field that started in 1993; this is the case today of many high tech companies like Apple and Google and most of the semiconductor industry, and many other companies in various industrial and business sectors.
  • Some leading countries are setting very aggressive goals for the DECARBONIZATION of their economy, starting with the Scandinavian countries that are very advanced and also Germany and until 5 years ago also Italy.
  • Many environmental organisations are stimulating the political debate on the subject and are gaining ground vs the still very strong conservative lobbies of the energy Companies.
  • And now the environmental issue has found also a fantastic supporter: POPE FRANCESCO WITH HIS CONTAGIOUS LOVE FOR HUMANITY AND NATURE, AND IN PARTICULAR FOR THE MOST POOR PEOPLE WHO ARE MOST DAMAGED BY THE DESTRUCTION OF OUR ENVIRONMENT.
The COP 21 in Paris is the occasion to put down very aggressive targets with BINDING COMMITMENT FOR THE GOVERNMENTS TO ACT. THIS IS WHAT THE PLANET NEEDS,
THIS IS WHAT HUMANITY NEEDS.

WE NEED A CARBON FREE WORLD BY 2050.
THERE ARE NO EXCUSES: IT IS POSSIBLE AND IT IS ECONOMICALLY CONVENIENT.

giovedì 19 novembre 2015

Gli attacchi criminali dei terroristi dell'ISIS

Gli attacchi criminali tragici di Parigi, non sono i primi nè saranno gli ultimi se non si fermano questi pazzi criminali.
La Francia sta dando una dimostrazione di grande risposta sul fronte della sicureza ma anche di grande dignità e civlta' allo stesso tempo.

Diciamo anzitutto che la religione non c'entra niente. Questi capi dell'ISIS sono pazzi criminali che perseguono fini criminali e sfruttano menti fragili anche con la falsa motivazione religiosa. Questi pazzi criminali massacrano, stuprano, schiavizzano, molti piu' mussulmani che cittadini di altre religioni: sono criminali che vogliono destabilizzare alcuni paesi islamici e da li, altre aree del pianeta.
Questi criminali vanno distrutti non solo per proteggere le nostre società occidentali ed i nostri valori di giustizia sociale, di diritti umani, di libertà democratiche; ma anche per  liberare dalla loro oppressione schiavista e brutale le popolazioni mussulmane che hanno avuto la sfortuna di trovarseli in casa.

Ebbene, questi pazzi fanatici criminali alimentano la loro strategia del terrore con strumenti di guerra -- eserciti, armi, centri logistici, centri di reclutamento, reti internazionale del terrore, strumenti informatici... --- che hanno bisogno di tanti soldi.
Ebbene si stima che la prima fonte di finanziamento gli deriva dal contrabbando del petrolio che prendono dagli impianti nei territori controllati da loro militarmente in Siria ed in Iraq. La stima di questa fonte di finanziamento e di circa 50 M  di $ al mese, ed e' la maggiore fonte di finanziamento.

Sembrerebbe quindi facile far crollare questa organizzazione criminale tagliando la loro maggiore fonte di finanziamento. Loro si possono nascondere, possono mescolarsi alla popolazione civile, ... ma gli impianti petroliferi, le raffinerie, gli oleodotti, non si posson nascondere. Sono là, ben noti a tutti e facilmente bombardabili dagli attacchi aerei.
In poche settimane sarebbe facile colpire e rendere inutilizzabili tutte queste infrastrutture nei territori controllati dall'ISIS : pozzi, raffinerie, stazioni di pompaggio degli oleodotti....tutto cio' che procura petrolio per il loro finanziamento e benzina per i loro mezzi di trasporto.

 N I E N T E     P E T R O L I O   ===   N I E N T E     I S I S

Allo stesso tempo, una forte azione di intelligence e di pulizia per scovare i criminali che si nascondono nei nostri Paesi e consegnarli alla giustizia. Agendo con fermezza, ma senza perdere i nostri valori di civiltà, nè il dovere di assistere i migranti che ne hanno veramente bisogno anche per fuggire dalla follia  di questi criminali, nei Paesi dove questi  comandano.

L'Occidente puo' e deve sacrificare qualche impianto petrolifero, oggi controllato dai criminali, per fare terra bruciata finanziariamente intorno a loro.

Sono gli obiettivi piu' facili da colpire con i minori rischi di vittime civili.

Basta volerlo:    NIENTE PETROLIO === NIENTE ISIS


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The criminal attacks of ISIS terrorists
The recent and tragic attacks in Paris are not the first nor will they be the last, if we do not stop these crazy criminals.
France is offering a great response in terms of defence, but also of great dignity and civility at the same time.
But let’s start by stating that religion has nothing to do with what happened. These ISIS leaders are insane criminals who pursue illegal goals, misuse and exploit fragile minds with falsely religious motivation. They massacre, rape, enslave many more Muslims than people of other religions: they are criminals who want to destabilize some Islamic countries and from there, other areas of the world.
They must be stopped, not only to protect our Western societies and our values ​​of social justice, human rights, and democratic freedoms, but also to free from their brutal oppression and slavery the Muslim populations who have had the misfortune of having them in their country.
They feed their strategy of terror with instruments of war (armies, weapons, logistic centres, recruiting centres, international networks of terror and such), which need a lot of money.
It is estimated that the first and largest source of funding comes from smuggling oil that they take from the territories they control militarily in Syria and Iraq. The estimate of this source is in the region of US$ 50 million per month.
It therefore seems obvious that to topple this criminal organisation it would be enough simply cutting them out from their largest source of financing. They can hide and mingle with the civilian population, but oil installations, refineries, pipelines and the like cannot be hidden. They are there, well known to all and easy targets for air strikes.
In a few weeks it would be easy to hit and render useless all these infrastructures in the territories controlled by ISIS: wells, refineries, pumping stations, pipelines and everything that provides oil for their financing and gasoline for their vehicles.
NO OIL = NO ISIS
At the same time, we need strong intelligence and resolute action to flush out these criminals who hide in our countries and to bring them to justice. Acting firmly, but without losing our values ​​of civilisation or giving up on the duty to assist those migrants who really need our help whilst escaping from the countries where these criminals have the power.
The West can and must sacrifice some oil facilities, now controlled by these criminals, to isolate them financially.
These are the most easily achievable goals with the lowest risk of civilian casualties.

We only need to want it: NO OIL = NO ISIS

lunedì 19 ottobre 2015

SIAMO TROPPI

L'eccessiva crescita  della popolazione mondiale e' una delle maggiorii sfide che l'umanita' deve affrontare e risolvere per costruire una societa' con una buona qualita' della vita per tutti. Ed un futuro sostenibile.

All'inizio dell'Era Cristiana, l'umanita' sul pianeta contava 160 Milioni di individui.
Ci vollero molti secoli per toccare il Miliardo all'inizio del 1800, e poi solo poco piu' di un secolo ancora per raddoppiare a 2 Miliardi nel 1927, e poi ancora solo altri 72 anni per triplicare a 6 Miliardi nel 1999.

Oggi, nel 2015, siamo 7.3 Miliardi di individui... e la crescita continua in modo insostenibile.

Ogni anno nascono circa 140 milioni di bambini e muiono circa 60 milioni di persone.

Quindi ogni anno la popolazione mondiale aumenta di circa 80 Milioni di esseri umani, pari all'intera popolazione della Germania. Ogni anno....

La nostra "Casa comune ", cioe' il nostro Pianeta e le sue istituzioni, non ce la fa ad assorbire questo enorme continuo aumento.

I nostri sistemi organizzativi non ce la fanno a dare a tutti, non solo alimentazione, ma anche un tetto, il vestiario, l'energia, le scuole, gli ospedali, i trasporti, gli spazi naturali, insomma il minimo indispensabile per una vita decente. Cosi' aumentano i poveri, gli emigranti, le tensioni sociali, i depressi, le citta' dormitorio o meglio formicai, le guerre.....

SIAMO TROPPI.

Quest'anno 2015, l'Oveshoot Day e' stato il 13 Agosto : cioe' a quel giorno, l'umanita' aveva gia' consumato tutte le risorse naturali che il pianeta puo' fornire in modo sostenibile in un anno. Dal 14 Agosto in poi stiamo consumando le risorse del pianeta che dovrebbero essere dei nostri figli e dei loro figli... Stiamo RUBANDO IL FUTURO alle generazioni che ci seguiranno.

Certo dobbiamo modificare i nostri stili di vita e consumare di meno e meglio...
Ma se la popolazione mondiale continua a crescere non c'e' scampo: avremo sempre una rincorsa verso un equilibrio impossibile da raggiungere in modo socialmente giusto. Avremo sempre piu' un allargamento delle distanze tra ricchi e poveri, crescenti tensioni sociali, distruzione dell'ambiente,....e guerre provocate dalla volonta' di assicurarsi le risorse naturali. Bisogni di sopravvivenza su cui i vari fanatismi e nazionalismi impiantano le loro distorsioni ideologiche per trascinare in avventure folli i piu' poveri ed i piu' ignoranti.

SIAMO TROPPI.

E' vero che il ritmo di crescita della popolazione mondiale rallenta, ma con questi ritmi ci vuole troppo tempo per raggiungere un livello di equilibrio sostenibile ed i disastri aumentano in quantita' ed intensita'.

Il "fertility rate", cioe' il numero di bambini che ha una donna nella sua vita, e' lentamente in diminuzione. Ed in molti paesi questo indice e' sotto il livello di equilibrio, che e' 2.01. Quando un paese scende sotto questo livello, dopo alcuni decenni la sua popolazione si stabilizza e poi comincia a scendere. ( I processi demografici hanno tempi molto lunghi ). Oggi tutti i sistemi economici avanzati hanno un indice di fertilita' sotto la soglia di equilibrio: l' Europa a 27, gli USA, il Giappone, il Canada, l'Australia. Lo stesso vale per molti paesi in via di sviluppo, inclusa la Cina, il Vietnam, il Brasile, l'Iran,  la Russia, e praticamente tutti i paesi dell'ex Unione Sovietica, ed altri ancora.

Purtroppo ancora molti, troppi paesi hanno un tasso di fertilita' ben superiore a 2, specialmente in quasi tutta l'Africa,  in molti paesi del Medio Oriente, come l'Iraq, lo Yemen, l'Egitto, la Turchia, in molti grandi paesi dell'Asia, come l'India, l'Indonesia, il Bangladesh, il Pakistan, le Philippine, e dell'America Latina, come Messico, Argentina, Venezuela.

Oggi  esiste l'urgente necessita' dell'umanita' di fermare questa folle crescita demografica - facendo leva sullo sviluppo economico, l'educazione in genere ma sopratutto l'educazione femminile e l'emancipazione femminile. I paesi sviluppati dovrebbero sostenere politiche di educazione e di pianificazione familiare ovunque possibile, condizionando gli aiuti economici a queste politiche di educazione ed emancipazione femminile e pianificazione familiare.
Nei paesi sviluppati con un fertility rate da tempo inferiore a 2, come l'Italia o il Giappone, molti si pongono il problema della popolazione che invecchia -- per cui durante una transizione lunga di molti decenni, ci saranno pochi giovani a "mantenere " molti vecchi. Questo e' un FALSO PROBLEMA, valido in passato ma non oggi.
Se consideriamo per esempio l'Italia, c'e' un enorme serbatoio di lavoro da recuperare nella disoccupazione, nella bassa percentuale di persone occupate in eta' lavorativa, nell'aumento progressivo dell'eta' pensionabile con l'aumento dell'aspettativa di vita e con una modesta quota di immigrazione integrabile.

 E poi sia per l'Italia che per tutti i paesi sviluppati, la tecnologia moderna ( con l'avvento dell'intelligenza artificiale, della robotica, della digitalizzazione dell'economia e la banda ultralarga, delle energie rinnovabili distribuite e conseguente immenso impatto sulla salute.... ) generera' un salto di produttivita' enorme, ormai avviato in tutti i campi dell'attivita' umana, che rendera' possibile produrre molto di piu' con molto meno lavoro umano. Semmai il problema sara' cosa far fare alle persone in eta' lavorativa e non come trovare abbastanza lavoratori.

Se per miracolo le nascite mondiali si bloccassero al livello delle morti (o meglio ci fossero per qualche decennio meno nati che morti ) immediatamente, non ci sarebbero piu' problemi di carenza di risorse alimentari o energetiche o di materie prime, ne' ulteriori devastazione di territori, tutti i processi di sostenibilita' diventerebbero' molto facili, e molte guerre si sgonfierebbero...

Per un Paese come l'Italia, la riduzione progressiva della  popolazione, comporterebbe forse un calo del PIL totale; ma questo non e' un parametro importante, bensi' lo e' il PIL procapite ( cioe' la ricchezza individuale ) che certamente salirebbe di piu'. Inoltre il calo della popolazione ci darebbe delle citta' molto piu' vivibili, una qualita' della vita ovunque enormemente migliore, e conserverebbe il nostro ambiente in buona salute sia per chi ci vive che per le generazioni future.

P.S. Da notare che i Robot, possono lavorare 24 ore al giorno sette giorni la settimana, 12 mesi all'anno ( salvo qualche sosta di manutenzione ), non mangiano e non bevono  ( salvo un po di energia ), occupano pochissimo spazio, non scioperamo mai, non sono assenteisti, e sono sempre d'accordo col loro " datore di lavoro "......





lunedì 5 ottobre 2015

Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare. ( Seneca )

Qual'è per me il "paese ideale "
Il mio paese ideale è l'Italia del 2065, che sarà parte degli Stati Uniti d’Europa.
Un paese con un'elevatissima qualità della vita e dove vorrei vedere crescere e vivere i miei figli e i miei nipoti e le generazioni future.
Un paese che realizzi la "quadratura del cerchio" di Dahrendorf: libertà democratiche, sviluppo economico, solidarietà sociale.
Un paese che abbia un fortissimo senso di solidarietà sociale come base per uno sviluppo economico giusto e sostenibile.
Nell'Italia del 2065 le istituzioni portanti della società  (politica, burocrazia, giustizia, sindacati) funzioneranno correttamente garantendo: certezza del diritto, velocità decisionale (in campo politico, economico, e sociale) e forte flessibilità operativa in campo economico.
La meritocrazia sarà la base della valutazione di tutti i partecipanti alle attività lavorative pubbliche o private e sarà accettata come elemento di misura fondamentale.
Un paese in cui i diritti umani siano la norma condivisa del vivere civile.
Un paese in cui ci sia la totale uguaglianza dei cittadini davanti la legge ed alle opportunità di lavoro, senza distinzione di religione, sesso, etnia, credo politico, educazione, orientamenti sessuali, condizioni economiche, ed ogni altra legittima differenza tra individui. L'unico obbligo è il rispetto delle leggi del paese.
Un paese che sia in armonia con la natura come casa comune dataci in prestito dalle generazioni future, alle quali abbiamo l'obbligo di restituirla, come, o meglio di come, l'abbiamo ricevuta. Usando una misura diffusa, un paese con Ecologic Reserve, anziché con forte "Ecological Deficit " (oggi l’Impronta Ecologica pro capite Italiana è di 4.2 GHA Global Hectars pro capite contro una biocapacità pro capite di 1.1 GHA).
Un paese che contribuisca a ridurre la crescita eccessiva della popolazione mondiale, mantenendo un fertility rate ben inferiore a 2.
L'Italia del 2065 avrà 55 milioni di abitanti (ma l'obbiettivo di lunghissimo tempo è di arrivare a 30 milioni di abitanti, per poi stabilizzarsi su quel livello, che per il territorio italiano di 300,000 Km quadrati, significa 100 abitante per Km quadrato).
Nell'Italia del 2065, circa un decimo del territorio nazionale sarà largamente sufficiente per generare tutto il fabbisogno alimentare con agricoltura biologica, in buona parte idroponica e da serre fotovoltaiche, quasi completamente a km zero, con allevamenti liberi a terra, o piscicoltura non intensiva in acqua. Inoltre una piccola quota del territorio nazionale (meno del 1%), in parte dallo stesso terreno agricolo tramite serre fotovoltaiche o dai tetti degli edifici, e terreni  non agricoli,  genererà tutta l'energia elettrica da fonti rinnovabili (idroelettrico, fotovoltaico, solare termico, eolico, biomasse, geotermia) per coprire interamente il fabbisogno energetico totale della popolazione. (I combustibili fossili avranno un uso marginale sia in Italia che in tutta Europa ).
Nell'Italia del 2065 non solo sarà vietato utilizzare ulteriore territorio nazionale per opere di urbanizzazione ed infrastrutturali, ma al contrario da molti anni ormai, qualsiasi opera di urbanizzazione o infrastrutturale si realizza a saldo favorevole alla liberazione di terreno.
Nell'Italia del 2065 una grande parte del territorio nazionale sarà liberato alla natura (montagne, laghi, boschi, fiumi) in parchi naturali enormi e diffusi sul territorio con tutte le specie animali e vegetali protette.
Le libertà individuali (sempre nel rispetto rigoroso delle leggi) includeranno anche la libertà dal lavoro, in quanto a tutti i cittadini sarà garantito un reddito minimo di cittadinanza che consenta un tenore di vita modesto, ma dignitoso. Il livello di questo reddito sarebbe vincolato ad una percentuale fissa del PIL e quindi con un feed-back automatico di equilibrio.
L'economia del 2065 è ad altissima produttività garantita dalla diffusione dell'intelligenza artificiale e dei robot. Questa produttività non si traduce in ulteriore accumulo di ricchezza nella fascia alta della società, ma grazie ad una giusta redistribuzione del reddito tra capitale e lavoro, va a beneficio di tutti i cittadini.
Per esempio, nell'Italia del 2065, la settimana lavorativa sarà solo di 32 ore distribuite su 4 giorni alla settimana; e le settimane lavorative saranno solo 40, cioè circa 1300 ore lavorative all'anno. Inoltre ci sarà molta flessibilità nella scelta delle ore che si desidera lavorare e nella corrispondente remunerazione. 
L'età pensionabile salirà con l'aumento delle aspettative di vita. Nel 2065 sarà di 70 anni, con un passaggio progressivo e volontario dal pieno impiego alla pensione.
L'aumento dell'età pensionabile sarà sempre più desiderato dai cittadini come elemento di migliore fruizione della qualità della vita. 
L'enorme aumento del tempo libero sarà assorbito dalla cultura, l'arte, lo sport, il contatto con la natura, il turismo, e da molte forme di attività sociali.
Il problema dell'immigrazione non esisterà più perché sarà stato risolto entro il 2035 dallo sforzo comune di tutta l'Europa, creando le condizioni sociali per i migranti di rimanere nei loro paesi o regioni di origine.
Nell'Italia del 2065 la mobilità urbana ed interurbana sarà fortemente modificata. Sia su ferro che su gomma sarà completamente alimentata con energia da fonti rinnovabili (elettrica, biofuel, idrogeno). Il trasporto interurbano di persone e di merci avverrà prevalentemente su ferrovie, a scapito delle autostrade. Per le merci, nelle direzioni nord-sud, sarà aumentato molto il trasporto su nave nelle cosiddette "autostrade del mare."
I servizi pubblici ed il car sharing (in particolare con auto senza autista) sostituiranno la grande maggioranza degli spostamenti urbani su mezzo privato individuale, rendendo le città molto meno congestionate.
La solidarietà e la giustizia sociali saranno assicurate dai seguenti servizi gratuiti a tutti i cittadini: sanità, istruzione, sicurezza interna ed esterna, diritto ad una vecchiaia economicamente sicura, diritto ad un alloggio minimo per tutti, diritto ad uno stipendio di cittadinanza.

Tutti i cittadini contribuiranno al benessere comune con un equo sistema di tassazione sul proprio reddito e sulla propria ricchezza, e/o con lavoro di volontariato o di servizi sociali.


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There is no favourable wind for the sailor, who does not know where to go. (Seneca)
What is for me the ideal country?
My ideal country is Italy of 2065, which will be part of the United States of Europe.
A country with very high quality of life and where I want to see grow up and live my children, grandchildren and future generations.
A country able to realise Dahrendorf’s squaring of the circle: democratic freedoms, economic development, and social solidarity.
A country with a very strong sense of social solidarity as a basis for an economic development that is also fair and sustainable.
In the Italy of 2065, institutions, pillars of society (politics, bureaucracy, justice, trade unions), will function properly and guarantee: legal certainty, rapid decision-making (within political, economic, and social spheres), and strong flexibility of operation in the economic field.
Meritocracy will be the basis of assessment for all the participants in the public or private activities and will be accepted as an element of fundamental measure.
A country where human rights are the embraced norm of common living.
A country where there is full equality for all the citizens before the law and the opportunity to work, without distinction of religion, gender, ethnicity, political beliefs, education, sexual orientation, economic conditions, and any other legitimate difference between individuals. The only obligation is the respect for the laws of the country.
A country in harmony with nature, perceived as a shared home, given to us on loan from future generations to whom we have an obligation to return it, as, or better than, we have received it. Using a common measure, a country with established ecologic reserves rather than with strong ecological deficit (as of today, the Italian ecological footprint per capita is 4.2 GHA, Global Hectares, per capita against a bio-capacity of 1.1 GHA per capita.)
A country able to help reduce the excessive growth of the world population, keeping a fertility rate well below 2.
Italy in 2065 is expected to have 55 million inhabitants. But the long-term goal is to arrive at 30 million inhabitants before stabilising it at that level, which for the Italian territory of 300,000 km2 means 100 inhabitants per km2.
In Italy in 2065, about one-tenth of the country will be enough to produce all the food needs with organic farming, mostly hydroponic and through solar greenhouses, almost at zero km, with free farms on land or non intensive pisciculture (fish farming) in water. Also a small share of the national territory (less than 1%), in part from the same agricultural land through solar greenhouses or from the roofs of buildings, and non-agricultural land, will generate all the necessary electricity from renewable sources (hydroelectric, photovoltaic, solar thermal, wind, biomass, geothermal) to fully cover the total energy requirements of the population. Fossil fuels will have a marginal use in Italy and across Europe.
In Italy in 2065 it will be forbidden to utilise additional national territory to urbanise and build infrastructures. And in fact, already for many years now, any work of urbanisation or infrastructure is realised in balance favourable to the release of land.

In the Italy of 2065 a large part of the nation will be released back to nature (mountains, lakes, forests, rivers) in huge natural parks throughout the national territory with protection of all animal and plant species.
Individual freedoms (always in strict compliance with the law) also include the freedom from work, as all citizens will be guaranteed a minimum income of citizenship that would allow a modest, but decent standard of living. This level of income would be related to a fixed percentage of GDP and therefore with an automatic balance feedback.
The economy of 2065 will be at high productivity achieved with the deployment of artificial intelligence and robots. This productivity does not result in further accumulation of wealth at the top end of society, but thanks to a just redistribution of income between capital and labour, will benefit all citizens.
For example, in the Italy of 2065, the workweek will be of only 32 hours spread over four days; and working weeks will be only 40, that is about 1,300 hours per year. There will be also much flexibility in choosing the hours one wants to work and the corresponding remuneration.
The retirement age will go up with the increase in life expectancy. In 2065 it will be 70 years, with a gradual and voluntary transition from full employment to retirement.
The increase in retirement age will be more and more desired by the citizens as an element of enhancement of the quality of life.
The huge increase in free time will be absorbed by culture, art, sports, contact with nature, tourism, and many forms of social activities.
The problem of immigration will not exist any more, because it will have been resolved by 2035 by the joint effort of the whole of Europe, creating the social conditions for migrants to stay in their countries or regions of origin.
In Italy in 2065 urban and extra-urban mobility will be heavily modified. All land transport will be fully powered with renewable energy (electricity, bio fuels, hydrogen). The long-distance transport of people and goods will take place mainly on railways, to the detriment of the highways. For goods travelling in the North-South directions, transport by ships will be greatly increased in the so-called "sea highways".
Public services and car sharing (especially for cars without driver) will replace the vast majority of urban trips on individual private means, making cities much less congested.
Social solidarity and social justice will be guarantee by the following free services for all citizens: healthcare, education, safety and security, the right to a financially secure retirement, right to a home for all, right to a salary of citizenship.

All citizens will contribute to the common good with a fair system of taxation on their income and wealth, and/or volunteer work or social services.