Quanto valgono 84.400 morti all'anno?
Secondo l'Agenzia
Europea dell'Ambiente (AEA) nel 2012 i morti per l'inquinamento atmosferico in
Italia sono stati 84.400 (ottanta quattromila e quattrocento) su un totale di
491.000 (quattrocento novantuno mila) nell’Unione Europea.
Di questi 84.400 morti
59.500 sono attributi alle micro-polveri sottili (il cosiddetto particolato),
21.600 al biossido di azoto (NO2) e 3.300 all'ozono (O3).
La matrice comune
comunque sono le emissioni da combustibili fossili.
UNA VERA ECATOMBE!
Alle tragedie umane si
aggiungono i giganteschi danni economici che l'inquinamento
ed i fenomeni estremi
dovuti al riscaldamento globale (uragani, alluvioni, siccità...) creano
ogni anno in misura sempre crescente.
Eppure esistono le
tecnologie per risolvere radicalmente il problema, cioè
ELIMINARE I COMBUSTIBILI FOSSILI
L'Italia, col suo clima
moderato e l'abbondanza di sole, potrebbe mandare in pensione quasi
completamente i combustibili fossili in 20 anni (e completamente in 30 anni).
Basterebbe agire su tre
direzioni:
- Risparmio ed efficienza energetica: imposta con norme vincolanti e sostenuta da un forte impegno educativo.
- Elettrificazione dell'economia, compresi i trasporti ed il condizionamento degli edifici.
- Generazione elettrica in massima parte da fonti rinnovabili ed in minima parte da gas naturale.
In 20 anni, zero
carbone, zero petrolio, poco gas naturale.
E DECINE DI MIGLIAIA DI VITE UMANE SALVATE OGNI ANNO
Certo, nel breve
periodo, questo richiede un notevole sforzo anche economico di conversione, ma
il ritorno economico è in tempi brevi ed è enorme. Senza contare il costo in
vite umane:
QUANTO VALGONO 84.400 MORTI ALL'ANNO?
Ovviamente in una
battaglia spietata contro i combustibili fossili le società energetiche
tradizionali ci rimetterebbero e le loro lobbies
continueranno ad influenzare le scelte politiche per rallentare la de-carbonizzazione
dell'economia - e finora hanno avuto successo: gli interessi privati di una
piccola minoranza hanno prevalso sugli interessi della collettività.
Ma questo non può
reggere, se ci sono di mezzo DECINE DI MIGLIAIA DI MORTI ogni anno.
Per venire all'immediato
problema di questo dicembre 2015, con l'Italia soffocata da una cappa di smog, è
possibile prendere azioni immediate per ridurre il problema in tempi brevi (e
per evitare che si ripeta l'anno venturo):
- Imporre che tutti i trasporti pubblici su gomma (compresi i taxi) siano a metano o ibridi entro un anno.
- Imporre alle società che hanno punti di distribuzione del carburante di avere entro un anno, almeno uno su tre dei loro punti di distribuzione attrezzati a fornire anche metano e GPL. La diffusione delle auto a metano è modesta perché mancano i punti di rifornimento. (Eppure a parità di modello, un'auto a metano praticamente non emette particolato, emette a parità di Km percorsi il 70% in meno di NOx ed il 30% in meno di CO2 e costa la metà di spesa per il carburante): ancora una volta ci rimettono i petroliferi e ci guadagna la collettività.
- Incentivare la rottamazione di tutti i veicoli più vecchi ed inquinanti e che vengano sostituiti con mezzi a metano o ibridi o elettrici, comunque a bassa emissione.
- Accelerare sulla
coibentazione degli edifici, sia con norme vincolanti che con incentivi.
Nel medio termine, continuare a: - Investire pesantemente nei trasporti pubblici, in particolare le metropolitane, nelle grandi città.
- Investire fortemente sui trasporti extraurbani su ferro, anziché sulle autostrade.
- Investire sulle "autostrade" del mare (trasporti su navi) per il trasporto merci sud-nord.
- Imporre norme vincolanti sull'isolamento termico degli edifici, sull'illuminazione a LED, sugli elettrodomestici ecologici, e così via.
- Ed ovviamente far ripartire le rinnovabili (ostacolate in tutti i modi dagli ultimi governi), sia con una forte semplificazione burocratica sia col ripristino di incentivi moderati e decrescenti per altri dieci anni.
- Programmi di educazione ambientale, dalle elementari alla laurea, e con grandi campagne di informazione su giornali, televisioni, internet.
Tutto questo ha
ovviamente un costo economico importante nel breve termine, (anche se il
ritorno economico è enorme nel medio termine). Ma ancora una volta, occorre che
la classe politica a tutti i livelli e l'opinione pubblica si chieda:
QUANTO VALGONO 84.400 MORTI ALL'ANNO?
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