La firma a Parigi dell'accordo sulla lotta ai cambiamenti
climatici, sottoscritto da 185 Paesi, in rappresentanza della quasi totalità'
della popolazione mondiale, è certamente di portata STORICA. L'accordo prevede una riduzione drastica delle emissioni
di gas serra prima, e poi di fatto la decarbonizzazione dell'economia, con
l'obiettivo di restare ben al di sotto dell'aumento dei 2 gradi di temperatura
del pianeta dai livelli preindustriali - e possibilmente sotto il limite di 1.5
gradi di aumento entro questo secolo.
Certo questo accordo è un passo fondamentale; ma ancora resta molto da fare per mettere in atto le politiche necessarie per attuarlo e per vincere le resistenze, che sono ancora fortissime, delle lobbies dei combustibili fossili. E molti governi sono ancora condizionati da questi interessi privati. Questo risultato è stato possibile grazie ad una forte sensibilità crescente dell'opinione pubblica mondiale, davanti ai disastri continui che i combustibili fossili hanno prodotto e continuano a produrre.
Opinione pubblica che comincia a prevalere sugli interessi di pochi privati, e che comincia a produrre scelte politiche in molti Paesi a favore dell'ambiente e della collettività dei cittadini e non solo a favore di una minoranza minuscola di grandi azionisti e grandi managers di aziende energetiche tradizionali. Se da un lato dobbiamo continuare a premere sui nostri governanti perché adottino politiche corrette, è comunque essenziale che TUTTI contribuiamo coi nostri comportamenti individuali al processo di decarbonizzazione dell'economia. È UN DOVERE MORALE VERSO NOI STESSI, MA SOPRATUTTO VERSO I NOSTRI FIGLI E VERSO LE GENERAZIONI FUTURE. Ecco alcuni comportamenti e cambiamenti culturali che dovremmo sostenere.
1. La questione demografica.
È, secondo me, l'emergenza planetaria fondamentale.Il pianeta, la società umana, le sue strutture organizzative, non possono continuare ad accogliere 80.000.000 (OTTANTA MILIONI) di esseri umani in più ogni anno.È come se una popolazione grande come quella della Germania si aggiungesse al pianeta ogni anno. È semplicemente impossibile offrire a tutti questi nuovi cittadini acqua, cibo, energia, casa, scuole, ... e in genere una qualità della vita decorosa in un pianeta già saturo.Come individui singoli e come membri di diverse strutture sociali dobbiamo favorire una cultura di un tasso di fertilità inferiore a due. In tutti i Paesi del mondo.
I Paesi che già sono ad un tasso di fertilità inferiore a due, come l'Italia, danno un contributo positivo sia al benessere dei propri cittadini che alla collettività umana.SIAMO TROPPI NEL MONDO E SIAMO TROPPI ANCHE IN ITALIA.Il temuto problema dell'invecchiamento della popolazione e delle ripercussioni sull'economia è un falso problema perché' con l'internalizzazione delle economie e con gli aumenti giganteschi di produttività già in atto ed ancora maggiori in arrivo con le nuove tecnologie, il problema sarà sempre più quello di trovare un’occupazione alle persone e non trovare persone per coprire posti di lavoro.
2. Il consumismo sprecone.
Negli ultimi decenni, il diffondersi dell'economia di mercato, basata sui consumi, ha creato a livello mondiale (certamente nei paesi più sviluppati economicamente) una cultura dello spreco come appagamento di bisogni artificiali. Mangiamo troppo e poiandiamo in palestra o facciamo le diete per dimagrire; sprechiamo un sacco di cibo che va a finire in discariche, mentre milioni di persone muoiono di fame (mi ricordo che mia madre, quando eravamo bambini, ci diceva che il cibo è grazia di Dio e non va sprecato - cosa che non è mai avvenuta nella mia famiglia di origine); abbiamo spesso molto più vestiario che dorme negli armadi di quello che effettivamente ci serve; ci spostiamo in macchina anche per andare a comprare il pane nel negozio a cento metri da casa;....E gli esempi si possono moltiplicare all'infinito: dovremmo tutti usare nella nostra vita quotidiana le famose 3 R dell'ecologia:
RIDURRE RIUSARE RICICLARE
3. Lo spreco energetico.
Sono nato ed ho vissuto da bambino in un paese all'interno della Sicilia, Agira, a 700 metri sul mare. Il clima era relativamente mite, ma d'inverno la temperatura scendeva talvolta sotto zero e d'estate saliva sopra i 35 gradi e talvolta sopra i 40 gradi. Eppure non avevamo in casa ne' riscaldamento d'inverno (salvo la "conca"-- cioè un braciere con la carbonella accesa - al centro della stanza principale) ne' condizionamento d'estate - ed eravamo sani e forti.
Oggi in molti locali ed abitazioni si soffre il freddo d'estate per il condizionamento esagerato, ed il caldo d'inverno per il riscaldamento eccessivo.L'automobile era nata come mezzo di trasporto, oggi è spesso uno status symbol e deve essere grossa; e ci spostiamo in macchina anche per pigrizia per non camminare poche centinaia di metri fino alla fermata di un mezzo pubblico.
In casa continuiamo ad usare lampade ad incandescenza, ed elettrodomestici non di classe A e lasciamo spesso le luci accese ...Bisogna imparare a privilegiare i mezzi pubblici, il trasporto su ferro anziché' su gomma, le auto a basso consumo (a metano, ibride ... e piccole), bisogna spegnere le luci quando non servono e sostituire tutte le lampadine con quelle LED, bisogna ...Insomma buone e semplici regole di comportamento che tutti conosciamo ma che non sempre applichiamo, o insegniamo ai nostri figli ad applicare ... Per un mondo migliore, i nostri piccoli comportamenti quotidiani sono altrettanto importanti delle grandi scelte politiche ...
Certo questo accordo è un passo fondamentale; ma ancora resta molto da fare per mettere in atto le politiche necessarie per attuarlo e per vincere le resistenze, che sono ancora fortissime, delle lobbies dei combustibili fossili. E molti governi sono ancora condizionati da questi interessi privati. Questo risultato è stato possibile grazie ad una forte sensibilità crescente dell'opinione pubblica mondiale, davanti ai disastri continui che i combustibili fossili hanno prodotto e continuano a produrre.
Opinione pubblica che comincia a prevalere sugli interessi di pochi privati, e che comincia a produrre scelte politiche in molti Paesi a favore dell'ambiente e della collettività dei cittadini e non solo a favore di una minoranza minuscola di grandi azionisti e grandi managers di aziende energetiche tradizionali. Se da un lato dobbiamo continuare a premere sui nostri governanti perché adottino politiche corrette, è comunque essenziale che TUTTI contribuiamo coi nostri comportamenti individuali al processo di decarbonizzazione dell'economia. È UN DOVERE MORALE VERSO NOI STESSI, MA SOPRATUTTO VERSO I NOSTRI FIGLI E VERSO LE GENERAZIONI FUTURE. Ecco alcuni comportamenti e cambiamenti culturali che dovremmo sostenere.
1. La questione demografica.
È, secondo me, l'emergenza planetaria fondamentale.Il pianeta, la società umana, le sue strutture organizzative, non possono continuare ad accogliere 80.000.000 (OTTANTA MILIONI) di esseri umani in più ogni anno.È come se una popolazione grande come quella della Germania si aggiungesse al pianeta ogni anno. È semplicemente impossibile offrire a tutti questi nuovi cittadini acqua, cibo, energia, casa, scuole, ... e in genere una qualità della vita decorosa in un pianeta già saturo.Come individui singoli e come membri di diverse strutture sociali dobbiamo favorire una cultura di un tasso di fertilità inferiore a due. In tutti i Paesi del mondo.
I Paesi che già sono ad un tasso di fertilità inferiore a due, come l'Italia, danno un contributo positivo sia al benessere dei propri cittadini che alla collettività umana.SIAMO TROPPI NEL MONDO E SIAMO TROPPI ANCHE IN ITALIA.Il temuto problema dell'invecchiamento della popolazione e delle ripercussioni sull'economia è un falso problema perché' con l'internalizzazione delle economie e con gli aumenti giganteschi di produttività già in atto ed ancora maggiori in arrivo con le nuove tecnologie, il problema sarà sempre più quello di trovare un’occupazione alle persone e non trovare persone per coprire posti di lavoro.
2. Il consumismo sprecone.
Negli ultimi decenni, il diffondersi dell'economia di mercato, basata sui consumi, ha creato a livello mondiale (certamente nei paesi più sviluppati economicamente) una cultura dello spreco come appagamento di bisogni artificiali. Mangiamo troppo e poiandiamo in palestra o facciamo le diete per dimagrire; sprechiamo un sacco di cibo che va a finire in discariche, mentre milioni di persone muoiono di fame (mi ricordo che mia madre, quando eravamo bambini, ci diceva che il cibo è grazia di Dio e non va sprecato - cosa che non è mai avvenuta nella mia famiglia di origine); abbiamo spesso molto più vestiario che dorme negli armadi di quello che effettivamente ci serve; ci spostiamo in macchina anche per andare a comprare il pane nel negozio a cento metri da casa;....E gli esempi si possono moltiplicare all'infinito: dovremmo tutti usare nella nostra vita quotidiana le famose 3 R dell'ecologia:
RIDURRE RIUSARE RICICLARE
3. Lo spreco energetico.
Sono nato ed ho vissuto da bambino in un paese all'interno della Sicilia, Agira, a 700 metri sul mare. Il clima era relativamente mite, ma d'inverno la temperatura scendeva talvolta sotto zero e d'estate saliva sopra i 35 gradi e talvolta sopra i 40 gradi. Eppure non avevamo in casa ne' riscaldamento d'inverno (salvo la "conca"-- cioè un braciere con la carbonella accesa - al centro della stanza principale) ne' condizionamento d'estate - ed eravamo sani e forti.
Oggi in molti locali ed abitazioni si soffre il freddo d'estate per il condizionamento esagerato, ed il caldo d'inverno per il riscaldamento eccessivo.L'automobile era nata come mezzo di trasporto, oggi è spesso uno status symbol e deve essere grossa; e ci spostiamo in macchina anche per pigrizia per non camminare poche centinaia di metri fino alla fermata di un mezzo pubblico.
In casa continuiamo ad usare lampade ad incandescenza, ed elettrodomestici non di classe A e lasciamo spesso le luci accese ...Bisogna imparare a privilegiare i mezzi pubblici, il trasporto su ferro anziché' su gomma, le auto a basso consumo (a metano, ibride ... e piccole), bisogna spegnere le luci quando non servono e sostituire tutte le lampadine con quelle LED, bisogna ...Insomma buone e semplici regole di comportamento che tutti conosciamo ma che non sempre applichiamo, o insegniamo ai nostri figli ad applicare ... Per un mondo migliore, i nostri piccoli comportamenti quotidiani sono altrettanto importanti delle grandi scelte politiche ...
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