Qual'è per me il "paese
ideale " ?
Il mio paese ideale è l'Italia del
2065, che sarà parte degli Stati Uniti d’Europa.
Un paese con un'elevatissima
qualità della vita e dove vorrei vedere crescere e vivere i miei figli e i
miei nipoti e le generazioni future.
Un paese che realizzi la
"quadratura del cerchio" di Dahrendorf: libertà democratiche,
sviluppo economico, solidarietà sociale.
Un paese che abbia un fortissimo
senso di solidarietà sociale come base per uno sviluppo economico giusto e
sostenibile.
Nell'Italia del 2065 le
istituzioni portanti della società (politica, burocrazia, giustizia,
sindacati) funzioneranno correttamente garantendo: certezza del
diritto, velocità decisionale (in campo politico, economico, e sociale) e
forte flessibilità operativa in campo economico.
La meritocrazia sarà la base
della valutazione di tutti i partecipanti alle attività lavorative
pubbliche o private e sarà accettata come elemento di misura fondamentale.
Un paese in cui i diritti umani
siano la norma condivisa del vivere civile.
Un paese in cui ci sia la totale
uguaglianza dei cittadini davanti la legge ed alle opportunità di lavoro,
senza distinzione di religione, sesso, etnia, credo politico, educazione,
orientamenti sessuali, condizioni economiche, ed ogni altra legittima
differenza tra individui. L'unico obbligo è il rispetto delle leggi del
paese.
Un paese che sia in armonia con la
natura come casa comune dataci in prestito dalle generazioni future, alle quali
abbiamo l'obbligo di restituirla, come, o meglio di come, l'abbiamo ricevuta.
Usando una misura diffusa, un paese con Ecologic Reserve, anziché con forte
"Ecological Deficit " (oggi l’Impronta Ecologica pro capite Italiana è di
4.2 GHA Global Hectars pro capite contro una biocapacità pro capite di
1.1 GHA).
Un paese che contribuisca a
ridurre la crescita eccessiva della popolazione mondiale, mantenendo un
fertility rate ben inferiore a 2.
L'Italia del 2065 avrà 55
milioni di abitanti (ma l'obbiettivo di lunghissimo tempo è di
arrivare a 30 milioni di abitanti, per poi stabilizzarsi su quel livello,
che per il territorio italiano di 300,000 Km quadrati, significa 100 abitante
per Km quadrato).
Nell'Italia del 2065, circa un
decimo del territorio nazionale sarà largamente sufficiente per generare
tutto il fabbisogno alimentare con agricoltura biologica, in buona parte
idroponica e da serre fotovoltaiche, quasi completamente a km zero, con
allevamenti liberi a terra, o piscicoltura non
intensiva in acqua. Inoltre una piccola quota del territorio nazionale (meno
del 1%), in parte dallo stesso terreno agricolo tramite serre fotovoltaiche o
dai tetti degli edifici, e terreni non agricoli, genererà tutta
l'energia elettrica da fonti rinnovabili (idroelettrico, fotovoltaico, solare
termico, eolico, biomasse, geotermia) per coprire interamente il fabbisogno
energetico totale della popolazione. (I combustibili fossili avranno un uso
marginale sia in Italia che in tutta Europa ).
Nell'Italia del 2065 non
solo sarà vietato utilizzare ulteriore territorio nazionale per
opere di urbanizzazione ed infrastrutturali, ma al contrario da molti anni
ormai, qualsiasi opera di urbanizzazione o infrastrutturale si realizza a saldo
favorevole alla liberazione di terreno.
Nell'Italia del 2065 una grande
parte del territorio nazionale sarà liberato alla natura (montagne,
laghi, boschi, fiumi) in parchi naturali enormi e diffusi sul territorio con
tutte le specie animali e vegetali protette.
Le libertà individuali (sempre nel
rispetto rigoroso delle leggi) includeranno anche la libertà dal
lavoro, in quanto a tutti i cittadini sarà garantito un reddito
minimo di cittadinanza che consenta un tenore di vita modesto, ma dignitoso. Il
livello di questo reddito sarebbe vincolato ad una percentuale fissa del PIL e
quindi con un feed-back automatico di equilibrio.
L'economia del 2065 è ad
altissima produttività garantita dalla diffusione dell'intelligenza artificiale
e dei robot. Questa produttività non si traduce in ulteriore accumulo di
ricchezza nella fascia alta della società, ma grazie ad una giusta
redistribuzione del reddito tra capitale e lavoro, va a beneficio di tutti i
cittadini.
Per esempio, nell'Italia del 2065,
la settimana lavorativa sarà solo di 32 ore distribuite su 4 giorni alla
settimana; e le settimane lavorative saranno solo 40, cioè circa 1300 ore
lavorative all'anno. Inoltre ci sarà molta flessibilità nella
scelta delle ore che si desidera lavorare e nella corrispondente remunerazione.
L'età pensionabile salirà con
l'aumento delle aspettative di vita. Nel 2065 sarà di 70 anni, con un passaggio
progressivo e volontario dal pieno impiego alla pensione.
L'aumento dell'età
pensionabile sarà sempre più desiderato dai cittadini come elemento
di migliore fruizione della qualità della vita.
L'enorme aumento del tempo
libero sarà assorbito dalla cultura, l'arte, lo sport, il
contatto con la natura, il turismo, e da molte forme di attività sociali.
Il problema dell'immigrazione non
esisterà più perché sarà stato risolto entro il 2035 dallo sforzo
comune di tutta l'Europa, creando le condizioni sociali per i migranti di
rimanere nei loro paesi o regioni di origine.
Nell'Italia del 2065 la
mobilità urbana ed interurbana sarà fortemente modificata. Sia
su ferro che su gomma sarà completamente alimentata con energia da
fonti rinnovabili (elettrica, biofuel, idrogeno). Il trasporto interurbano
di persone e di merci avverrà prevalentemente su ferrovie, a scapito delle
autostrade. Per le merci, nelle direzioni nord-sud, sarà aumentato
molto il trasporto su nave nelle cosiddette "autostrade del mare."
I servizi pubblici ed il car
sharing (in particolare con auto senza autista) sostituiranno la grande
maggioranza degli spostamenti urbani su mezzo privato individuale, rendendo le
città molto meno congestionate.
La solidarietà e la giustizia
sociali saranno assicurate dai seguenti servizi gratuiti a tutti i cittadini: sanità,
istruzione, sicurezza interna ed esterna, diritto ad una vecchiaia
economicamente sicura, diritto ad un alloggio minimo per tutti, diritto ad uno
stipendio di cittadinanza.
Tutti i cittadini contribuiranno al benessere comune
con un equo sistema di tassazione sul proprio reddito e sulla propria
ricchezza, e/o con lavoro di volontariato o di servizi sociali.
------------------------------------------ ENGLISH VERSION -------------------------------------------
There is no favourable wind for the sailor,
who does not know where to go. (Seneca)
What is for me the ideal country?
My ideal country is Italy of 2065, which
will be part of the United States of Europe.
A country with very high quality of life
and where I want to see grow up and live my children, grandchildren and future
generations.
A country able to realise Dahrendorf’s squaring of the circle: democratic
freedoms, economic development, and social solidarity.
A country with a very strong sense of
social solidarity as a basis for an economic development that is also fair and
sustainable.
In the Italy of 2065, institutions, pillars
of society (politics, bureaucracy, justice, trade unions), will function
properly and guarantee: legal certainty, rapid decision-making (within
political, economic, and social spheres), and strong flexibility of operation
in the economic field.
Meritocracy will be the basis of assessment
for all the participants in the public or private activities and will be
accepted as an element of fundamental measure.
A country where human rights are the embraced
norm of common living.
A country where there is full equality for
all the citizens before the law and the opportunity to work, without
distinction of religion, gender, ethnicity, political beliefs, education,
sexual orientation, economic conditions, and any other legitimate difference
between individuals. The only obligation is the respect for the laws of the
country.
A country in harmony with nature, perceived
as a shared home, given to us on loan from future generations to whom we have
an obligation to return it, as, or better than, we have received it. Using a common
measure, a country with established ecologic reserves rather than with strong ecological
deficit (as of today, the Italian ecological footprint per capita is 4.2 GHA, Global
Hectares, per capita against a bio-capacity of 1.1 GHA per capita.)
A country able to help reduce the excessive
growth of the world population, keeping a fertility rate well below 2.
Italy in 2065 is expected to have 55
million inhabitants. But the long-term goal is to arrive at 30 million
inhabitants before stabilising it at that level, which for the Italian
territory of 300,000 km2 means 100 inhabitants per km2.
In Italy in 2065, about one-tenth of the
country will be enough to produce all the food needs with organic farming,
mostly hydroponic and through solar greenhouses, almost at zero km, with free
farms on land or non intensive pisciculture (fish farming) in water. Also a
small share of the national territory (less than 1%), in part from the same
agricultural land through solar greenhouses or from the roofs of buildings, and
non-agricultural land, will generate all the necessary electricity from
renewable sources (hydroelectric, photovoltaic, solar thermal, wind, biomass,
geothermal) to fully cover the total energy requirements of the population. Fossil
fuels will have a marginal use in Italy and across Europe.
In Italy in 2065 it will be forbidden to
utilise additional national territory to urbanise and build infrastructures.
And in fact, already for many years now, any work of urbanisation or
infrastructure is realised in balance favourable to the release of land.
In the Italy of 2065 a large part of the
nation will be released back to nature (mountains, lakes, forests, rivers) in
huge natural parks throughout the national territory with protection of all animal
and plant species.
Individual freedoms (always in strict
compliance with the law) also include the freedom from work, as all citizens
will be guaranteed a minimum income of citizenship that would allow a modest,
but decent standard of living. This level of income would be related to a fixed
percentage of GDP and therefore with an automatic balance feedback.
The economy of 2065 will be at high
productivity achieved with the deployment of artificial intelligence and
robots. This productivity does not result in further accumulation of wealth at
the top end of society, but thanks to a just redistribution of income between
capital and labour, will benefit all citizens.
For example, in the Italy of 2065, the workweek
will be of only 32 hours spread over four days; and working weeks will be only
40, that is about 1,300 hours per year. There will be also much flexibility in
choosing the hours one wants to work and the corresponding remuneration.
The retirement age will go up with the
increase in life expectancy. In 2065 it will be 70 years, with a gradual and
voluntary transition from full employment to retirement.
The increase in retirement age will be more
and more desired by the citizens as an element of enhancement of the quality of
life.
The huge increase in free time will be
absorbed by culture, art, sports, contact with nature, tourism, and many forms
of social activities.
The problem of immigration will not exist
any more, because it will have been resolved by 2035 by the joint effort of the
whole of Europe, creating the social conditions for migrants to stay in their
countries or regions of origin.
In Italy in 2065 urban and extra-urban mobility
will be heavily modified. All land transport will be fully powered with
renewable energy (electricity, bio fuels, hydrogen). The long-distance
transport of people and goods will take place mainly on railways, to the
detriment of the highways. For goods travelling in the North-South directions,
transport by ships will be greatly increased in the so-called "sea
highways".
Public services and car sharing (especially
for cars without driver) will replace the vast majority of urban trips on individual
private means, making cities much less congested.
Social solidarity and social justice will
be guarantee by the following free services for all citizens: healthcare, education,
safety and security, the right to a financially secure retirement, right to a
home for all, right to a salary of citizenship.
All citizens will contribute to the common
good with a fair system of taxation on their income and wealth, and/or
volunteer work or social services.