domenica 5 aprile 2015

Accordo sul Nucleare Iraniano

L'accordo raggiunto in Svizzera sul nucleare iraniano per usi pacifici (cioè la produzione di energia elettrica) è salutato dalla comunità internazionale (in particolare USA ed EU) come un grande passo per la pace in Medio Oriente e nel mondo, ma viene denunciato da Israele come un grande pericolo per la sicurezza di Israele e la pace nel mondo.

L'accordo per ora dà le linee quadro e sarà chiuso a fine giugno.

Ovviamente se si riuscirà a garantire con certezza che non ci sono obiettivi reali militari sotto la pretesa di usi civili e se i controlli saranno veramente completi e sufficienti, allora certamente si tratta di un passo positivo nella direzione della pace.

Il rischio sta nel fatto che la certezza dei controlli non sia sufficiente e che l'Iran continui a perseguire anche i suoi obiettivi militari, e cioè lo sviluppo della bomba atomica.

Inoltre, l'Iran si rifiuta ancora di riconoscere il "diritto all'esistenza " di Israele, e quindi si capisce ancora di più il disagio di Israele.

Un altro aspetto che mi lascia perplesso è il fatto che la produzione di energia elettrica usando il nucleare attuale all'uranio non è né sicura né economicamente conveniente. Quindi oggi fanno nuove centrali nucleari di questa generazione solo i paesi che hanno disperato bisogno di energia e non hanno sufficienti risorse alternative (come la Cina o l'India) o paesi che hanno grandi interessi economici e strategici nel settore (come la Russia o la Francia). Nel mondo cresce sempre più l'evidenza che il futuro energetico, almeno per i prossimi 20 anni, sarà rappresentato da risparmio energetico e fonti rinnovabili.

Ora, l'Iran ha enormi riserve di combustibili fossili, ed ha un enorme territorio (1,648,195 km2: ben 55 volte quello italiano) a forte insolazione. Quindi non si capisce a cosa serve il nucleare per produrre energia elettrica in quel paese: entro i prossimi 10 anni, anche solo per pure ragioni economiche, nessuno costruirà più nuove centrali nucleari di questa generazione che usano l'uranio - e tanto meno dove ci sono ovvie alternative sicure e più economiche.

Mi pare sensibile la preoccupazione di Israele.

Molto probabilmente l'occidente (EU e USA) si rende conto che lo scopo di fondo dell'Iran sia quello militare (la bomba atomica), ma spera che con questo accordo si possano creare rapporti e controlli abbastanza stretti da permettere di aprire l'Iran al modello politico ed economico pacifico, anziché lasciarlo continuare i suoi obiettivi atomici militari col rapporto occulto con Russia, Cina e Corea del Nord.
In ogni caso sia Israele che gli USA manterranno una vigilanza molto attenta per evitare che l'Iran sviluppi una bomba atomica: in tal caso sia il ritorno alle sanzioni da parte dell'occidente, ma ancora peggio l'opzione militare da parte di Israele, resteranno la vera barriera alla realizzazione della bomba atomica iraniana.

In conclusione io credo che l'accordo sia un passo positivo.

Comunque, l'occidente ha mille motivazioni per accelerare lo sviluppo delle fonti rinnovabili per rendere sia tutti i grandi sistemi macroeconomici energeticamente autosufficienti, eliminando il rischio nucleare e relegando sia il nucleare attuale che i combustibili fossili ad un ruolo marginale con grandi vantaggi economici, di stabilità geopolitica, di salute dei cittadini e di salvezza del pianeta dal global warming.

Non si capisce perché l'Europa che fino al 2011 era all'avanguardia nelle rinnovabili, poi abbia rallentato enormemente, cedendo alle pressioni delle lobbies delle società energetiche tradizionali. Per fortuna la Cina, il Giappone, ed un po’ meno USA, stanno accelerando.

Se l'Europa ripartisse con un forte impegno, in 10 anni potremmo limitare i combustibili fossili ad un ruolo secondario ed avere un mondo politicamente più sicuro (il terrorismo perderebbe la sua fonte principale di finanziamento), economicamente più sano, ed i cittadini del mondo più protetti dall'inquinamento e dal global warming.

E l'Italia potrebbe essere in prima linea in questo movimento verso le fonti rinnovabili.

Abbiamo tutte le tecnologie: lo spazio fisico per il solare, zone ventose, risorse geotermiche e quant'altro per rendere l'Italia energeticamente autosufficiente. Il risultato ci farebbe risparmiare fortemente sulla bolletta energetica con l'estero (60 miliardi di € all'anno) e ridurrebbe enormemente l'inquinamento con grande vantaggio per la salute dei cittadini, la spesa medica e in genere la qualità della vita.

Si può fare ed è a ritorno economico velocissimo.


BASTA VOLERLO.

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Sunday 5 April 2015
Iranian Nuclear Agreement

The agreement reached in Switzerland on Iran's nuclear use for peaceful purposes (i.e. the production of electricity) is hailed by the international community (especially the US and EU) as a major step for peace in the Middle East and the world. But it is denounced by Israel as a great danger to Israel's security and world peace.

The agreement now gives the framework and it will be finalised in late June.

Obviously if it is possible to guarantee with certainty that there are no real military targets under the pretence of civil purposes and if the controls are really complete and sufficient, then certainly it is a positive step in the direction of peace.

The risk is that the certainty of the controls is not sufficient and that Iran continues to pursue its military objectives, particularly the development of the atomic bomb.

In addition, Iran still refuses to recognise the sovereignty of Israel, and therefore we understand even more the discomfort of Israel.

Another aspect that puzzles me is the fact that the production of electricity using the existing nuclear uranium is neither safe nor cost-effective. So today only those countries in desperate need of energy and without sufficient resources alternatives (such as China or India) or countries that have high economic and strategic interests in the area (such as Russia or the France) make new nuclear plants of this generation. In the world more and more evidence shows that the future of energy, at least for the next 20 years, will be represented by energy conservation and renewable sources.

Now, Iran has huge reserves of fossil fuels and a huge territory (1,648,195 km2: 55 times the Italian one) in strong sunlight. So it is not clear why nuclear power is needed to generate electricity in that country: within the next 10 years, even solely for economic reasons, no one will build new nuclear plants of this generation which use uranium - let alone where there are obvious alternatives, more safe and economical.

I think Israel’s concern is understandable.

Most likely, the West (EU and USA) realises that the underlying purpose of Iran is essentially military (the atomic bomb), but hopes that with this agreement it is possible to create reports and fairly tight controls to allow Iran to open to a peaceful economic and political model, rather than let it continue its atomic military objectives through the occult relationship with Russia, China and North Korea.
In any case, both Israel and the USA will keep a very close eye to prevent Iran from developing an atomic bomb. Should this happen, the West’s return to the use of sanctions, but worse still the military option on the part of Israel, will remain the real barrier to the realisation of the Iranian atomic bomb.

In conclusion I believe that the agreement is a positive step.

However, the West has a thousand reasons to accelerate the development of renewable energy sources to make all the big macroeconomic systems self-sufficient, eliminating the risk of nuclear and relegating both the current nuclear and fossil fuels to a marginal role with great economic benefits from geopolitical stability to the health of citizens and to saving the planet from global warming.

It is not clear why Europe, which until 2011 was at the forefront in renewable energy, then slowed tremendously, yielding to pressure from the lobbies of the traditional energy companies. Fortunately, China, Japan, and a little less the USA, are accelerating.

If Europe could start again with a strong commitment, in ten years we could limit the fossil fuels to a secondary role and have a world politically more secure (terrorism would lose its main source of funding), economically healthier, and all the citizens of the world more protected against pollution and global warming.

And Italy could be at the forefront of this movement towards renewable sources.

We have all the technologies: the physical space for the solar, windy areas, geothermal resources and anything else to make Italy, in terms of energy, self-sufficient. The result would help us save greatly on energy bills with foreign countries (€ 60 billion per year) and would greatly reduce pollution with huge benefits to the health of citizens, medical spending and generally the quality of life.

It can be done and with a very quick return.


It would be enough just to want it.

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