L'accordo raggiunto in Svizzera
sul nucleare iraniano per usi pacifici (cioè la produzione di energia
elettrica) è salutato dalla comunità internazionale (in particolare USA ed EU)
come un grande passo per la pace in Medio Oriente e nel mondo, ma viene
denunciato da Israele come un grande pericolo per la sicurezza di Israele e la
pace nel mondo.
L'accordo per ora dà le linee
quadro e sarà chiuso a fine giugno.
Ovviamente se si riuscirà a
garantire con certezza che non ci sono obiettivi reali militari sotto la
pretesa di usi civili e se i controlli saranno veramente completi e
sufficienti, allora certamente si tratta di un passo positivo nella direzione
della pace.
Il rischio sta nel fatto che la
certezza dei controlli non sia sufficiente e che l'Iran continui
a perseguire anche i suoi obiettivi militari, e cioè lo sviluppo della
bomba atomica.
Inoltre, l'Iran si rifiuta ancora
di riconoscere il "diritto all'esistenza " di Israele, e quindi si
capisce ancora di più il disagio di Israele.
Un altro aspetto che mi
lascia perplesso è il fatto che la produzione di energia elettrica usando il
nucleare attuale all'uranio non
è né sicura né economicamente conveniente. Quindi oggi
fanno nuove centrali nucleari di questa generazione solo i paesi che hanno
disperato bisogno di energia e non hanno sufficienti risorse alternative (come
la Cina o l'India) o paesi che hanno grandi interessi economici e strategici
nel settore (come la Russia o la Francia). Nel mondo cresce sempre più
l'evidenza che il futuro energetico, almeno per i prossimi 20 anni, sarà
rappresentato da risparmio energetico e fonti rinnovabili.
Ora, l'Iran ha enormi riserve di
combustibili fossili, ed ha un enorme territorio (1,648,195 km2: ben 55
volte quello italiano) a forte insolazione. Quindi non si capisce a cosa serve
il nucleare per produrre energia elettrica in quel paese: entro i prossimi 10
anni, anche solo per pure ragioni economiche, nessuno costruirà più nuove
centrali nucleari di questa generazione che usano l'uranio - e tanto meno dove
ci sono ovvie alternative sicure e più economiche.
Mi pare sensibile la
preoccupazione di Israele.
Molto probabilmente l'occidente
(EU e USA) si rende conto che lo scopo di fondo dell'Iran sia quello militare
(la bomba atomica), ma spera che con questo accordo si possano creare rapporti
e controlli abbastanza stretti da permettere di aprire l'Iran al modello
politico ed economico pacifico, anziché lasciarlo continuare i suoi obiettivi
atomici militari col rapporto occulto con Russia, Cina e Corea del Nord.
In ogni caso sia Israele che gli
USA manterranno una vigilanza molto attenta per evitare che l'Iran sviluppi una
bomba atomica: in tal caso sia il ritorno alle sanzioni da parte dell'occidente,
ma ancora peggio l'opzione militare da parte di Israele, resteranno la vera
barriera alla realizzazione della bomba atomica iraniana.
In conclusione io credo che
l'accordo sia un passo positivo.
Comunque, l'occidente ha mille
motivazioni per accelerare lo sviluppo delle fonti rinnovabili per rendere sia
tutti i grandi sistemi macroeconomici energeticamente autosufficienti,
eliminando il rischio nucleare e relegando sia il nucleare attuale che i
combustibili fossili ad un ruolo marginale con grandi vantaggi economici, di
stabilità geopolitica, di salute dei cittadini e di salvezza del pianeta dal global warming.
Non si
capisce perché l'Europa che fino al 2011 era all'avanguardia nelle
rinnovabili, poi abbia rallentato enormemente, cedendo alle pressioni delle lobbies delle società energetiche
tradizionali. Per fortuna la Cina, il Giappone, ed un po’ meno USA, stanno
accelerando.
Se l'Europa ripartisse con un
forte impegno, in 10 anni potremmo limitare i combustibili fossili ad un ruolo
secondario ed avere un mondo politicamente più sicuro (il terrorismo perderebbe
la sua fonte principale di finanziamento), economicamente più sano, ed i cittadini
del mondo più protetti dall'inquinamento e dal global warming.
E l'Italia potrebbe essere in
prima linea in questo movimento verso le fonti rinnovabili.
Abbiamo tutte le tecnologie: lo
spazio fisico per il solare, zone ventose, risorse geotermiche e quant'altro
per rendere l'Italia energeticamente autosufficiente. Il risultato ci farebbe
risparmiare fortemente sulla bolletta energetica con l'estero (60 miliardi di €
all'anno) e ridurrebbe enormemente l'inquinamento con grande vantaggio per la
salute dei cittadini, la spesa medica e in genere la qualità della vita.
Si può fare ed è a ritorno
economico velocissimo.
BASTA
VOLERLO.
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Sunday 5 April 2015
Iranian Nuclear Agreement
The agreement reached in Switzerland on Iran's nuclear use
for peaceful purposes (i.e. the production of electricity) is hailed by the
international community (especially the US and EU) as a major step for peace in
the Middle East and the world. But it is denounced by Israel as a great danger
to Israel's security and world peace.
The agreement now gives the framework and it will be
finalised in late June.
Obviously if it is possible to guarantee with certainty
that there are no real military targets under the pretence of civil purposes and
if the controls are really complete and sufficient, then certainly it is a
positive step in the direction of peace.
The risk is that the certainty of the controls is not
sufficient and that Iran continues to pursue its military objectives,
particularly the development of the atomic bomb.
In addition, Iran still refuses to recognise the
sovereignty of Israel, and therefore we understand even more the discomfort of
Israel.
Another aspect that puzzles me is the fact that the
production of electricity using the existing nuclear uranium is neither safe
nor cost-effective. So today only those countries in desperate need of energy
and without sufficient resources alternatives (such as China or India) or
countries that have high economic and strategic interests in the area (such as
Russia or the France) make new nuclear plants of this generation. In the world
more and more evidence shows that the future of energy, at least for the next
20 years, will be represented by energy conservation and renewable sources.
Now, Iran has huge reserves of fossil fuels and a huge
territory (1,648,195 km2: 55 times the Italian
one) in strong sunlight. So it is not clear why nuclear power is needed to generate
electricity in that country: within the next 10 years, even solely for economic
reasons, no one will build new nuclear plants of this generation which use
uranium - let alone where there are obvious alternatives, more safe and
economical.
I think Israel’s concern is understandable.
Most likely, the West (EU and USA) realises that the
underlying purpose of Iran is essentially military (the atomic bomb), but hopes
that with this agreement it is possible to create reports and fairly tight
controls to allow Iran to open to a peaceful economic and political model, rather
than let it continue its atomic military objectives through the occult
relationship with Russia, China and North Korea.
In any case, both Israel and the USA will keep a very
close eye to prevent Iran from developing an atomic bomb. Should this happen,
the West’s return to the use of sanctions, but worse still the military option
on the part of Israel, will remain the real barrier to the realisation of the Iranian
atomic bomb.
In conclusion I believe that the agreement is a positive
step.
However, the West has a thousand reasons to accelerate
the development of renewable energy sources to make all the big macroeconomic
systems self-sufficient, eliminating the risk of nuclear and relegating both
the current nuclear and fossil fuels to a marginal role with great economic
benefits from geopolitical stability to the health of citizens and to saving
the planet from global warming.
It is not clear why Europe, which until 2011 was at the
forefront in renewable energy, then slowed tremendously, yielding to pressure
from the lobbies of the traditional energy companies. Fortunately, China,
Japan, and a little less the USA, are accelerating.
If Europe could start again with a strong commitment, in
ten years we could limit the fossil fuels to a secondary role and have a world
politically more secure (terrorism would lose its main source of funding),
economically healthier, and all the citizens of the world more protected
against pollution and global warming.
And Italy could be at the forefront of this movement
towards renewable sources.
We have all the technologies: the physical space for the
solar, windy areas, geothermal resources and anything else to make Italy, in
terms of energy, self-sufficient. The result would help us save greatly on
energy bills with foreign countries (€ 60 billion per year) and would greatly
reduce pollution with huge benefits to the health of citizens, medical spending
and generally the quality of life.
It can be done and with a very quick return.
It would be enough just to want it.
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