domenica 5 giugno 2011

La Sfida Energetica in Italia

Proposte concrete per una politica sostenibile

di Pasquale Pistorio , pubblicato il 1 giugno 2011 (italiafutura)

Da molti anni sostengo che l'opzione nucleare che utilizzi tecnologie attuali, la terza generazione, non rappresenti la soluzione alla sfida energetica nel mondo e tantomeno in Italia. Tale opzione è infatti costosa, ha tempi di realizzazione molto lunghi e ancora non è stato risolto il problema della messa in sicurezza delle scorie. Presenta inoltre il rischio di proliferazione nucleare per usi non civili e le riserve di uranio sono limitate e non potrebbero certo sostenere una forte espansione nel mondo di nuove centrali.

Va pertanto perseguita, secondo me, la ricerca su nuove fonti nucleari che offrano soluzioni economiche sicure e sostenibili dal punto di vista della disponibilità del combustibile (per esempio la quarta generazione, le centrali al Torio sostenute dal Professor Rubbia, la fusione calda, la fusione fredda, o altre). Ma non bisogna investire in nuovi impianti nucleari di terza generazione. Solo alcuni paesi che hanno ragioni strategiche più forti degli inconvenienti citati sopra, possono decidere di investire in queste centrali, ma certamente non l'Italia.

Dopo la tragedia di Fukushima, l'alternativa nucleare ha subito un fortissimo rallentamento, e paesi come la Germania, la Svizzera, l'Inghilterra ed il Giappone stanno rivedendo in modo radicale la loro politica relativa al nucleare, puntando in modo molto più deciso sul risparmio energetico e sulle fonti rinnovabili. La Germania ha deciso di uscire completamente dal nucleare entro il 2022, la Svizzera entro il 2034, l’Inghilterra si è data l’obiettivo di tagliare del 50% le emissioni di CO2 per il 2025 puntando soprattutto sul rispiarmo energetico e fonti rinnovabili, mentre il Giappone ha annunciato di volere abbandonare il progetto di 14 nuovi reattori nucleari da qui al 2030, e rivedere completamente la propria politica energetica puntando, anche qui, sul risparmio energetico e le fonti rinnovabili. Negli Stati Uniti infine, dove non si costruisce una nuova centrale nucleare da oltre vent’anni vengono posti sotto scrutinio non solo nuovi progetti ma anche le centrali esistenti.

Scartata l’opzione nucleare in Italia per ragioni logiche, indipendentemente dall’effetto emotivo di Fukushima, anche da noi le uniche vie da perseguire sono il risparmio energetico e le fonti rinnovabili. Di queste, la prima è la più semplice, meno costosa e comporta un ritorno economico nel medio termine. In grande sintesi, poiché l’Italia è un paese che nei prossimi 10 anni avrà una crescita del PIL di circa il 2% all’anno, basterebbe migliorare l’intensità energetica del PIL (quantità di energia per unità di Prodotto Interno Lordo) del 5% all’anno – cosa assolutamente possibile e già realizzata da altri paesi o, in scala ridotta, da grosse aziende manufatturiere – per ridurre di fatto del 3% all’anno in assoluto i consumi totali di energia primaria in Italia. Per fare ciò occorre mettere in atto un piano strategico di lungo termine che coinvolga tre soggetti - istituzioni, imprese, cittadini- e utilizzi tre strumenti - incentivi, normative, educazione.

Le istituzioni, sia a livello centrale che locale, dovrebbero prendere l’iniziativa utilizzando da una parte gli incentivi per correggere le scelte passate e stimolare quelle presenti, e dall'altra le leggi per orientare quelle future. Infine, andrebbe usato lo strumento dell’educazione attraverso i media e la scuola per diffondere la cultura della sostenibilità ambientale tesa a modificare i comportamenti dei cittadini senza che venga assolutamente alterata la loro qualità di vita. Di seguito alcuni esempi di attuazione di una politica energetica:


I - Trasporti:

A. Espandere in tutte le città il trasporto pubblico su ferro (metropolitane, tram) in modo da ridurre il trasporto privato che è altamente inefficiente da un punto di vista energetico ed altrettanto inquinante

B. Favorire lo sviluppo del sistema ferroviario, in particolare quello ad altà velocità, per il trasporto di persone sulle medie distanze mentre per il trasporto merci va messa in campo una nuova politica di lungo termine a favore del trasporto su ferro anziché su gomma (come ha fatto la Francia) e sviluppare le cosiddette "autostrade del mare" sull'asse Nord-Sud che rappresentano per l’Italia il mezzo più economico e più sicuro di trasporto merci.

C. Incentivare la rottamazione dei veicoli ad alto consumo di carburante a favore di modelli ad alta efficienza. Gli incentivi dovrebbero essere implementati su un arco temporale di almeno 5 anni e ogni anno si applicherebbe a veicoli che hanno almeno 10 anni di vita.

D. Promuovere la diffusione dei veicoli alimentati a metano o auto ibride elettriche plug-in. Anche in questo caso si dovrebbe incentivare questo tipo di veicoli a medio termine (almeno 5 anni) e allo stesso tempo obbligare i gestori delle reti di distribuzione di carburante a creare molti più centri per la distribuzione del metano.

E. Imporre che su tutto il territorio nazionale ed entro il 2015 la totalità dei veicoli pubblici, inclusi taxi e autobus, siano alimentati a metano o ibridi.


II - Industria e commercio

A. Accelerare la politica delle liberalizazzioni sia dell’elettricità che del gas e la realizazzione di infrastrutture fondamentali quali linee elettriche transnazionali e rigasificatori.

B. Incentivare la sostituzione di tutti i motori elettrici con motori ad alta efficienza, e uso di inverter quando appropriato. Allo stesso tempo imporre per legge che dal 2013 siano disponibili in commercio solo motori ad alta efficienza.

C. Incentivare la diffusione di impianti cogenerativi - centrali elettriche a gas a ciclo combinato con recupero del calore che garantiscono un uso ottimale dell'energia e del calore - per singole imprese di grandi dimensioni, consorzi di imprese e organizazzioni civili.

D. Estendere sin da ora l’incentivazione per la coibentazione degli edifici industriali e imporre che dal 2016 tutti gli edifici industriali siano almeno in classe A.


III - Illuminazione

A. Accelerare se possibile la fuoriuscita dal commercio, già in atto, di tutte le lampade a incandescenza ed emanare con una norma che dal 2016 si producano e vendano solo lampade a LED.

B. Anticipare la norma di cui sopra al 2015 per tutte le amministrazioni pubbliche.


IV - Abitazioni civili

A. Proseguire per i prossimi 5 anni l’incentivazione delle ristrutturazioni degli edifici esistenti in chiave di maggiore efficienza energetica.

B. Imporre dal 2015 che tutti i nuovi edifici siano almeno in classe A e - dal 2018 - ad impatto zero (in Inghilterra si vuole raggiungere questo obiettivo dal 2016).

C. Incentivare per 5 anni la rottamazione di tutti gli elettrodomestici e caldaie domestiche a bassa efficienza a favore di elettrodomestici di classe A+++, e caldaie domestiche ad alta efficienza (a condensazione per esempio). Allo stesso tempo emanare una norma che imponga che dal 2014 vengano venduti in Italia solo dispositivi che abbiano queste caratteristiche.

D. Bandire entro il 2015 il carbone e il petrolio a favore del gas come combustibile primario per il riscaldamento sia domestico che industriale.

E. Incentivare fortemente la diffusione di panelli termici solari domestici per contribuire ai fabbisogni termici domestici quali riscaldamento e acqua calda (in Germania, il numero di metri quadri di panelli termici installati è circa 10 volte rispetto a quello Italiano).


V - Educazione

A. Educare sin dalla scuola tutti i cittadini alle 3 “R” : Ridurre, Riusare, Riciclare. Imporre a tutti i comuni di raggiungere la soglia minima del 50% di raccolta differenziata entro il 2015 e raggiungere almeno il 70% entro il 2020. Già oggi molti comuni sono al di sopra del 50% ed alcuni virtuosi sono al di sopra del 70%.

B. Educare i cittadini a una cultura che favorisca i consumi alimentari a "chilometro zero” (prodotti stagionali locali) e ad eliminare gli sprechi alimentari che sono ancora enormi in Italia.

C. Una diffusa politica di educazione dovrebbe imporre a tutti i principali canali radiofonici e televisivi una fascia settimanale di programmi dedicati alla diffusione della cultura della sostenibilità ambientale, pubblicizzando esempi virtuosi nazionali o internazionali.



Pasquale Pistorio, è stato presidente di Telecom Italia, STMicroelectronics e vice presidente della Motorola Corporation e Confindustria, di cui è attualmente membro del direttivo. Nel 2005 ha creato la Pistorio Foundation che promuove progetti per migliorare il quotidiano dei bambini disagiati nei paesi in via di sviluppo.

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